Accordo firmato. Alex Schwazer sceglie la via del patteggiamento, la Procura di Bolzano accoglie la richiesta e il primo capitolo giudiziario trova la sua fine. Otto mesi, questo quanto pattuito dalle parti, con multa di 6 mila euro e sospensione della pena. Una sorta di riconoscimento da parte del marciatore di utilizzo di sostanze dopanti. Si chiude un file, resta invece aperto quello della giustizia sportiva. La squalifica qui trova naturale scadenza nel gennaio 2016 e su Schwazer pendono altri due appunti, riguardanti il controllo saltato, volontariamente, a Oberstdorf, con la complicità di Carolina Kostner. L'idea dell'atleta è quella di collaborare - va in questo senso il recente colloquio atto a svelare il sistema doping alla base del mondo dell'atletica, con nomi e fatti - per vedere limitata la sospensione, così da poter coltivare l'obiettivo Rio, oggi ancora lontano. 

Il filone Schwazer si lega indissolubilmente all'inchiesta svelata dall'emittente tedesca Ard e rinvigorita dal Daily Telegraph. Una lista di 150 atleti ritenuti soggetti a rischio, pericolosamente associabili al fenomeno doping, questo quanto rivelato da un giornalista al termine di una ricerca durata oltre un anno. Partendo dal sistema doping, vero e proprio doping di stato, creato in Russia per giungere alla famigerata serie di atleti, tra il 2006 e il 2008, a conoscenza della Iaaf, a stretto contatto con il mondo delle sostanze illecite. Il Telegraph spinge l'asticella ancor più in alto, portando il numero a 225, suddividendo altresì per nazioni i vari "partecipanti". Comanda la Russia, ma sono tante le nazioni di spicco. C'è la Spagna, da sempre poco propensa a una feroce lotta al doping, c'è l'Italia, con 4 casi, di cui 2 riferiti ad atleti già fermati per doping. 

Al Telegraph, e qui torniamo al caso Schwazer, si aggiunge la Procura di Bolzano. Un'ultima lista si troverebbe nelle mani della detta Procura e conterrebbe una lista di soggetti ben più recente, casi sospetti riguardanti un periodo in cui già vigeva il passaporto biologico. Un'altra spallata quindi alla modesta difesa della Iaaf, ora chiamata a fornire risposte certe e attendibili. La lista, giunta agli inquirenti, al termine dei sequestri, si suddividerebbe tra atleti "sospetti" e "altamente sospetti". Nel primo gruppo 4 atlete di casa Italia, tra mezzofondo e maratona, nel secondo un maratoneta e due fondisti. Coni e Wada stanno ora vagliando nomi e possibili scenari, ma l'impressione è che sia solo l'inizio di una rivoluzione totale. 

Le prime sentenze sono già ufficiali. Il Presidente della Federatletica russa, Balakhnichev, non è più tesoriere Iaaf, dopo le forti accuse piovute sul colosso dell'Est, con i casi Shobukhova e Savinova. 

Fonte Gazzetta dello Sport