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Doping Schwazer: la pena si allunga, ma c'è una "speranza"

L'atleta vede lo stop allungarsi di altri tre mesi, ma continua a coltivare il sogno olimpico.

Doping Schwazer: la pena si allunga, ma c'è una "speranza"
Alex Schwazer
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Di Johnathan Scaffardi

29 Aprile 2016, tre mesi più in là di quanto inizialmente stabilito. Il Tribunale Nazionale Antidoping intensifica la pena inflitta ad Alex Schwazer, in virtù di una nuova condanna per aver saltato, volontariamente, il controllo nella giornata di Oberstdorf. Uno schiaffo che allontana i propositi di ritorno dell'atleta, ormai pienamente recuperato a livello mentale e pronto a giocarsi a Rio una sorte di redenzione morale e atletica. 

La data fissata dalla Procura cancella ogni possibile qualificazione per la rassegna sudamericana, serve quindi un aiuto dai "piani alti", una riduzione della squalifica che consenta al marciatore di rimettersi in pista per staccare il pass a cinque cerchi. Solo una rivalutazione della testimonianza fornita può aiutare Schwazer, se le dichiarazioni di Alex verranno considerate ulili nella battaglia al doping allora potrebbe arrivare l'alleggerimento. 

Le dichiarazioni di Schwazer sono improntate all'ottimismo, quasi spavalde. Non c'è traccia delle lacrime di Londra, non c'è ombra di debolezza, anzi. Schwazer lancia la sfida, fa il nome di Donati - uno dei massimi esponenti nella lotta alle sostanze illecite - come possibile mentore/allenatore, lancia una frecciata a Rubino "Se vogliono arrivare ventesimi..." e tende la mano a Carolina. La Kostner è un capitolo a parte, Alex non intacca il rapporto con la pattinatrice, ne parla con riserbo, rispettando l'ex fidanzata. 

Nella mente Rio, una tabella, una rincorsa. Serve un aiuto, sembra un atleta diverso Schwazer "La fatica mi è mancata in questi anni, l'ho capito", non resta che attendere. 

Fonte Gazzetta dello Sport