Record asiatico indoor in una notte d'Irlanda in cui Mutaz Barshim sceglie di salire in cielo a colloquiare con le stelle, lui che è stella di prima grandezza. Continua a stupire Barshim, non conosce stanchezza o controprestazione, il suo habitat è là, oltre i 2.40, misura un tempo tabù e oggi alla portata di tanti. L'elasticità di Mutaz è disarmante, il gesto bellissimo, nella sua completezza, nella sua capacità di esaurirsi con leggerezza, armonia. 2.41 ad Athlone, oltre il primato stagionale, a un passo dal record del mondo, provato e riprovato, lì a portata di mano. 

Barshim decolla e sembra chiamare Bondarenko, che per ora snobba la stagione al coperto e non sveste la tuta per la sfida più attesa dell'anno. Barshim salta, Bondarenko osserva, non ha mai amato saltare e gareggiare a ritmi eccessivi l'ucraino. Colpi mirati, entrate sul proscenio a tarda ora, ma c'è Barshim e l'alto chiede una sfida lassù, in cielo. 

A mantenere l'Europa ai vertici dell'atletica mondiale pensano allora altre due carte da novanta del vecchio continente. Lavillenie porta già l'asta a 6.02, quasi lanciando un monito ai possibili rivali del 2015, mentre Dafne Schippers si prende la scena nella velocità. A Berlino, nei giorni scorsi, 7"09 nei 60, tempo straordinario, per l'eptathleta olandese, regina della gare brevi in Europa. 

A marzo gli Europei Indoor, Dafne non conosce ancora il suo futuro, si scopre forte ovunque, resta da decidere dove sprigionare talento e potenza, per allargare i confini al Mondo.