Da Doha a Shanghai, la Diamond League si accomoda in un teatro nuovo, a pochi giorni di distanza. La serata di grande atletica vive attorno alla spasmodica attesa per il duello stellare in programma nell'alto. Mutaz Barshim contro Bohdan Bondarenko, verso il cielo, verso il primato di Sotomayor.

Vince il primo, a quota 2.38, un cm oltre a quanto saltato da Bondarenko a Kawasaki. L'ucraino stenta, commette qualche errore e brucia l'ultimo tentativo a 2.41. L'eleganza regale di Barshim, il talento "snob" di Bondarenko, l'alto inaugura una stagione decisiva per l'attacco al primato del mondo.

Il contorno non è da meno. Kirani James cancella LaShawn Merritt, passeggia in 44"66 e mette un'ipoteca importante sulla leadership dei 400. Oliver, 13"17, conquista i 110hs, com A.Merritt solo terzo. La Cina ringrazia Liu Xiang, per un attimo, a Shanghai, l'emozione cala in pista, il campionissimo saluta e il popolo riversa sul "provato" Liu una pioggia di applausi.

La gemma di serata, al femminie. Almaz Ayana, etiope di 23 anni, riscrive la storia dei 5000 e nella cornice di Shanghai sfreccia  fin quasi a spaventare Tirunesh Dibaba. 14'14"32, a poco più di 3 secondi dal limite fissato dall'illustre connazionale. Perfetto il lavoro delle lepri, perfetta la progressione finale, la seconda, la keniana Kibiwot, a 26 secondi!

Da segnalare il 10"98 della nigeriana Okagbare nei 100 - lontane Fraser e Campbell - e il 14.85 nel triplo della Ibarguen. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo