Un salto come tanti, in allenamento, per provare la misura che l'avrebbe potuta proiettare ai prossimi Mondiali di Pechino. E invece la carriera della giovane astista austriaca Kira Grünberg si è drammaticamente spezzata ieri dopo una caduta oltre i materassoni, al termine di un tentativo ai 4 metri e 45.

La frattura della vertebra cervicale, rimediata picchiando violentamente la schiena a terra, è una condanna per la ventunenne Grünberg, che da qui in poi dovrà cominciare una nuova vita.  «Purtroppo prima ancora dell’operazione, abbiamo constatato la paraplegia. Poi abbiamo stabilizzato la colonna vertebrale per scongiurare ulteriori danni»: così si sono espressi i medici dell'ospedale di Innsburck, dove la ragazza è stata immediatamente ricoverata dopo il drammatico volo, avvenuto fra l'altro sotto gli occhi di entrambi i genitori. Al momento la prognosi rimane riservata, nelle prossime settimana la sfortunata atleta verrà sottoposta ad altri test per valutare eventuali progressi e miglioramenti delle sue condizioni.

Purtroppo questo non è il primo caso di infortuni di una certa rilevanza legati al salto con l'asta, in cui sono incappati, fra gli altri, campioni del calbiro di Renaud Lavillenie (sedici punti di sutura al piede sinistro) e Jennifer Suhr, che rimediò diverse fratture dopo che la sua asta si pezzo in fase di spinta. Sport bellissimo ed emozionante, dove si ha la sensazione di toccare il cielo con un dito; ma anche tanto pericoloso, dove basta davvero un minimo errore o contrattempo per incappare in infortuni seri. O, purtroppo, può anche andare peggio: e la morte - negli Usa - di due liceali e un universitario nel 2002, tutti vittime di cadute oltre il materasso, sono la prova provata del tributo pesante che a volte questi temerari dell'atletica si trovano a dover pagare.