La Maratona maschile accende i riflettori sulla rassegna iridata di Pechino. 42 km, poco più, per assegnare la prima medaglia mondiale. 2'12"28, questo il tempo che consente a Ghirmay Ghebreslassie di mettersi al collo il metallo più pregiato. Sul podio, l'etiope Tsegay e l'ugandese Mutai. La corsa azzurra termina ai piedi dei tre gradini che assegnano la gloria. Un grande Ruggero Pertile chiude con il miglior tempo stagionale, ma si deve accontentare di una pacca sulla spalla. 2'14"23 per l'atleta italiano. A completare la buona prova di squadra, Daniele Meucci, ottavo.

Nel pomeriggio italiano - serata cinese - si assegnano altri due titoli, 10.000 maschili e peso femminile. Chiara Rosa non riesce ad ottenere il pass per la finale. 17.54 e 14° piazza, seconda delle escluse. In assenza della neozelandese Adams, favoritissima la teutonica Schwanitz, 19.39 in qualificazione.

Nel Martello, saluta Marco Lingua. Prestazione sottotono, solo 72.85 per l'azzurro. Davanti brilla il polacco Fajdek, oltre i 78. I migliori controllano nei 3000 siepi. Tutti avanti, con il minimo sforzo. In attesa dell'ultimo atto, gara tattica in batteria, con uno sprazzo finale per chiudere davanti. Kemboi stampa 8'24"75, Kipruto, Birech e il sorprendente Jaeger in rampa di lancio.

Stessa sorte per gli 800, sempre al maschile, dove Rotich firma il miglior crono (1'45"83). Tuca ferma il cronometro a 1'46"12, Amos passeggia sopra l'1'47, ancor più lento Rudisha. Un assaggio di quel che sarà. Giordano Benedetti saluta il Mondiale, non basta 1'48"15.

La meravigliosa Genzebe Dibaba delizia nei 1500. 4'02"59 per la fuoriclasse d'Etiopia. Non trova lo spunto vincente Margherita Magnani. L'azzurra chiude lontana dalle migliori.

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Johnathan Scaffardi
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