Pechino si risveglia, nell'aria il profumo d'impresa, il marchio indelebile del campione. Usain Bolt chiude la porta a Justin Gatlin, i 100 premiano il giamaicano e divorano lo statunitense, fermato dal peso dell'avversario e dalla posta in palio. Il giorno dopo la sfida vive di nuova linfa, con il pensiero che corre alla doppia distanza. Questione di ore, nel frattempo nuove battaglie colorano il cielo cinese. Cinque prove nella notte italiana, quattro al femminile.

Nell'Asta, sono 14 le atlete che raggiungono la finale, sorvolando quota 4.55. Fuori, in netto anticipo, Stefanidi e Spiegelburg. Il disco vive del duello tra la cubana Caballero e la croata Perkovic. Le due firmano le migliori misure, 65.15 la prima, 64.51 la seconda. Terza è la teutonica Nadine Muller, 64.39. Chiude il lotto delle dodici l'ucraina Semenova, 60.72.

Nei 300 siepi, tre batterie, con l'etiope Ayalew, 9'25"55, la tunisina Ghribi, 9'24"38, e la keniana Jepkemoi, 9'26"19, a guidare il resto del gruppo. Incertezza nei 400. Senza l'eterna Sanya Richards, con la migliore in stagione, la McCorory, beffata ai Trials, spazio a possibili novità. Allyson Felix allunga e si cimenta sul giro di pista. L'elegante americana vince la sua prova con 50"60. La giamaicana McPherson segna il primo tempo, 50"34, 3 centesimi meglio della romena Razor. Libania Grenot avanza grazie al ripescaggio, 51"64.

Unica prova al maschile, il salto in lungo. Rutherford è nella morsa del duo statunitense. Jeff Henderson salta 8.36, Hartfield 8.13, il britannico è nel mezzo, con 8.25.