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Atletica, Beijing 2015: Maratona alla Dibaba, oggi ultime finali

L'etiope precede Helah Kiprop. Nella serata cinese, le due staffette 4x400, l'Alto uomini con Tamberi, il Giavellotto D, il duello sui 5000 tra Dibaba e Ayana e i 1500 di Kiprop.

Atletica, Beijing 2015: Maratona alla Dibaba, oggi ultime finali
Atletica, Beijing 2015: Maratona alla Dibaba, oggi ultime finali
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Di Johnathan Scaffardi

Mare Dibaba conquista il titolo nella maratona femmnile. Nell'unica prova della notte italiana, l'etiope regola tre avversarie di primo piano e si mette al collo il metallo più pregiato. 2'27"35 il crono della vincitrice. A un secondo la keniana Helah Kiprop a 4 Eunice Jepkirui Kirwa. Quarta piazza per la Sumgong.

Tra qualche ora, invece, l'Italia si gioca l'ultima carta da medaglia. Gianmarco Tamberi si presenta sulla pedana dell'Alto forte del 2.29 della qualificazione e del 2.37 - nuovo limite italiano - firmato in stagione. Lotta per le medaglie aperta. Barshim patisce, al momento, le variazioni tecniche apportate nel 2015, con un balzo anticipato per attaccare l'asticella del primato mondiale. Bondarenko giunge a Pechino in sordina, qualche sparuta apparizione per il fenomeno ucraino, nulla più. A colpire sono quindi nomi nuovi: il canadese Drouin, 2.37, e l'idolo di casa Zhang, 2.38. A queste misure anche l'americano Kynard, ma la sua azione convince meno.

Nei 5000, al femminile, duello annunciato tra Genzebe Dibaba e Almaz Ayana, con la terza etiope, la Teferi, pronta a completare la tripletta sul podio. Il Kenia si affida a Cherono e Kibiwot, ma l'oro è affar d'altri. Il contesto di gara esalta la Dibaba, regina dalla meravigliosa volata. Senza lepri, in una sfida d'attesa, la Ayana parte un passo indietro.

Asbel Kiprop insegue il trono dei 1500. Alla sua caccia, l'algerino Makhloufi e il marocchino Iguider. L'intelligente Willis cerca un pertugio, Manangoi (Kenia) si candida dopo l'ottima prova qui.

Nel Giavellotto, la Spotakova insegue la forma migliore. In netta crescita, cerca la misura della gloria per consacrarsi, una volta ancora, regina della specialità. Al via, Viljoen, Molitor e Winger con credenziali migliori.

Infine, le staffette sul giro di pista. Stati Uniti a condurre, soprattutto al femminile, dove cerca riscatto l'esclusa della prova individuale, la McCorory. Al maschile, pur con il quartetto a stelle e strisce a guidare, maggior incertezza. Stuzzica Trinidad e Tobago, piace la Vecchia Europa (Belgio e Gran Bretagna, ma non solo).