Ramil Guliyev cavalca l'onda mondiale e dopo il 20.01, in semifinale, di stampo iridato, spazza via il muro dei 20"00 e scende addirittura a 19"88 in terra croata. Zagabria accoglie l'esplosione di un talento giovanile bloccato dal cambio di nazionalità. Guliyev corre oggi sotto bandiera turca, dopo l'addio all'Azerbaigian. Quest'anno la conferma dei propositi mostrati fin dagli esordi. Partenza poderosa, curva in controllo, seconda parte in progressione, con un rettilineo che crea un solco enorme tra Guliyev e i primi inseguitori, Stakonas e Edward. 

Prima dei suoi 200, il turco si cimenta anche nella mezza distanza. Terza piazza, alle spalle del giamaicano Powell, 9"96, e di Rodgers. 

Shubenkov, 13"11, è ormai certezza sugli ostacoli, Lapierre balza a 8.29 e conquista il lungo. La Perkovic "ri-assapora" il disco, 69.88, mentre l'asta è della Murer, in una gara di livello tecnico modesto. 4.50 per la brasiliana. Bene la Kuchina nell'Alto, 2.00, Cassandra Tate doma i 400 hs, senza entusiasmare (55"16), Stati Uniti avanti anche nei 100, con la McGrone (11"10) che precede l'ivoriana Ta Lou. 

ROVERETO - Il personaggio, a Rovereto, è l'ucraino Bondarenko. Tamberi, bloccato da un problema alla caviglia, non si presenta in pedana, è quindi duello tra l'ucraino e l'esplosivo Donald Thomas nell'Alto maschile. Bondarenko sbuffa a 2.28, ma si riserva l'assolo a 2.31. Elegante, sublime. L'asticella respinge le sue velleità a 2.36, ma per la vittoria basta la misura inferiore.   

Ogonude, Qatar, corre in 10"00 e anticipa Carter nei 100, Lemaitre taglia il traguardo per primo nei 200, 20"31.