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Fermati, Russia

Il Consiglio della Iaaf decreta lo stop, decisivo il report della Wada. A rischio l'Olimpiade?

Fermati, Russia
Fermati, Russia (Nella foto Savinova)
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Di Johnathan Scaffardi

22-1. Un terremoto. Il Consiglio Iaaf certifica la colpevolezza della Russia e di fatto sottoscrive quanto sottolineato dalla Wada nel lungo report consegnato qualche giorno addietro. Una condanna a tinte forti, con Sebastian Coe a dirigere una riunione utile a definire lo stop o meno della chiacchierata potenza dell'Est. Solo un voto filo-russo, uno schiaffo a Putin e al presente Butov, chiamato all'improbo compito di difesa. 

Un fermo a tempo indeterminato, in attesa di ulteriori decisioni in merito. Nessun atleta di casa Russia può partecipare ad eventi internazionali, nessuna manifestazione può aver luogo, che si tratti di Coppa del Mondo di marcia, in programma nel maggio 2016, o Mondiali Juniores, in calendario poco dopo a Kazan. 

Non basta la mano tesa di Mutko, ministro dello Sport russo, una confessione a voce soffusa. Il doping è insito nelle alte sfere sportive, ma ha contaminazioni un po' ovunque. La definizione doping di stato avvolge più sfere, unisce con un filo oscuro politica e atleti. Smantellato il laboratorio di Mosca, chiusa a doppia mandata l'attività di passaggio tra test e analisi effettive, quel cono d'ombra utile a selezionare e "salvare" personaggi colorati dall'alone del dubbio. 

Parata e contrattacco, la Russia prova a trarre nel fango altrui potenze, si parla di casi acclarati e celati dalla stessa Iaaf, in seno alla Russia, ma anche ad altre Nazioni di prima fascia.

Qui, il nodo da sciogliere, perché a tremare non è solo l'atletica, ma l'intero impianto sportivo, con la Wada pronta a lanciare un'ulteriore spallata. La commissione indipendente considera infatti inadempiente l'agenzia antidoping russa, da qui il rischio di contaminare altri cordoni, fino a raggiungere ad esempio il calcio, atteso in Russia nel 2018. 

Voci di rifiuto giungono da atleti di rango - vedi Isinbayeva - ma la situazione è al limite del collasso. Si attende la composizione di un pannello indipendente, prima dell'ultima parola, da spendere nel mese di aprile, alle porte quindi della rassegna a cinque cerchi. La Russia è al muro, può bastare un'attenta "politica" di difesa, può bastare una completa collaborazione? Troppo presto per sancire la caduta di un impero, le basi, al momento, appaiono però tremebonde.