The World's Most Famous Arena ha ospitato dopo oltre 7 anni un match di Wladimir Klitschko, accolto con grande entusiasmo (soprattutto dalla folta comunità ucraina) ma che a detta di molti osservatori ha mostrato segnali di declino. I 39 anni, le 18 difese consecutive del titolo, i quasi 70 match disputati in carriera, sono elementi che arricchiscono le tesi di chi vede il lungo regno di Wladimir prossimo al capolinea. Il match contro Jennings, disputato in America dopo che per anni Klitschko aveva trovato ospitalità e ricche borse nelle arene europee, oltre a non aver fatto crescere il rimpianto alle platee statunitensi, non ha minimamente raggiunto l'interesse destato dal match, che si disputerà il prossimo fine settimana alla MGM di Las Vegas, tra Mayweather e Pacquiao. Dal canto suo, Klitschko ha già annunciato di voler andare avanti, a stendere avversari come ormai ci ha abituato (11 anni fa la sua ultima sconfitta) e pazienza se è dal ritiro di Lennox Lewis che non c'è stato in giro un peso massimo che possa realmente contrastare il dominio della famiglia ucraina.

Il match Bryant Jennings fa il suo ingresso sul ring accompagnato dalle note di Glory di John Legend e Common. Come sempre, Wladimir Klitschko sceglie Can't stop dei Red Hot Chili Peppers. Al Madison sono presenti 17.506 spettatori, tra questi Bruce Willis e la moglie del campione, l'attrice Hayden Panettiere.

Michael Buffer, immancabile gran cerimoniere per questi eventi, fa tremare i cristalli con il suo leggendario "Let's get ready to rumble", che precede il primo gong e i cori a favore del campione proveniente dalla folta comunità ucraina. Un primo round di studio, in cui Jennings tenta di trovare varchi con movimenti laterali, viene conquistato dal campione con un destro proprio in chiusura. Stesso copione nel secondo e terzo round: Jennings si muove molto, Klitschko porta a casa i 10 punti grazie al solito destro. Jennings si fa più aggressivo nel quarto round, quando costringe l'avversario a legare più del dovuto, tanto che l'arbitro lo richiama minacciando il punto di penalità. L'uomo di North Philly prende confidenza e sembra sfruttare al meglio i 9 anni in meno, continuando a muoversi con disinvoltura e mostrando coraggio, tuttavia Wladimir sembra tenere sotto controllo la situazione, dall'alto di un'esperienza che pochissimi pugili in attività possono vantare. Il coro "USA, USA" che comincia ad alzarsi dalle tribune spinge ulteriormente Jennings, che grazie alla sua aggressività si aggudica il sesto round. Wladimir si fa più autoritario nei successivi 2 round, aggiudicandoseli con facilità. ma il computo dei colpi portati è nettamente a favore dell'americano (43-26 andati a segno, 150 a 80 quelli tentati) Insomma,Jennings punta tutto sulla freschezza atletica e sull'esuberanza, Wladimir controlla il match portando colpi chirurgici, senza sprecare energie e risultando comunque più efficace. Nel nono round, Jennings porta il suo colpo migliore, un gancio destro che si stampa sulla tempia di Klitschko. Gli avvertimenti dell'arbitro sfociano in un punto in meno per il campione nel decimo round, dovuto a continue trattenute. Tuttavia, Jennings non riesce ad aggiudicarsi la ripresa, né la successiva, dove Klitschko spadroneggia con un paio di combinazioni a due mani. Jennings avrebbe bisogno del colpo risolutore nell'ultimo round, ma la vecchia volpe ucraina è troppo furba e non lascia l'iniziativa all'avversario, portando una serie di colpi che ne stemperano le velleità. Unanime il verdetto dei 3 giudici: 116-111, 116-111 e 118-109 in favore di Wladimir Klitschko, che si conferma campione del mondo per la 18esima volta consecutiva. Al coraggioso Jennings non basta aver colpito Klitschko ben 94 volte, 42 in più rispetto ai colpi dell'ucraino andati a segno.

"Si è mosso molto e per me è stato difficile colpirlo," ammette Klitschko. "Lo rispetto per il match che ha fatto, stasera avrebbe battuto un sacco di pugili e gli do il benvenuto tra i migliori pesi massimi, ma non c'è alcun dubbio su chi abbia vinto, anche se avrei potuto fare meglio." Mentre Jennings chiede la rivincita, Klitschko si interroga sul futuro, che dovrebbe portarlo a un match con il testa matta inglese Tyson Fury (un tipo che sembra uscito da un film di Guy Ritchie) o all'unificazione del titolo col bombardiere Deontay Wilder. "Ho imparato a decidere un match alla volta. Finchè avrò motivazioni e starò bene, andrò avanti. L'età è solo un numero se mantieni un certo stile di vita.