Vincenzo Nibali lancia un segnale forte, con vista Liegi e soprattutto Giro d'Italia. Scala da padrone l'ostica salita di Sega di Ala, usufruisce di straordinari gregari, come Tiralongo, e schianta la resistenza di un grande Santambrogio. Cadono gli altri. Un indomito Evans e soprattutto Bradley Wiggins. Peccato che un problema meccanico ci abbia privato dello splendido duello tra lo squalo e il re dell'ultimo Tour, lungo le rampe da brividi di questa montagna poco conosciuta, ma entusiasmante. Crolla il primo della generale Maxime Bouet, che taglia il traguardo con oltre 4 minuti di ritardo e consegna lo scettro all'italiano. Tappa, maglia e sensazioni importanti.

 

 

Arco-Sega di Ala. 166 km, poco più. L'ultimo atto. L'ultima disfida tra i grandi. Bouet, il carneade, con tre minuti abbondanti da difendere dall'attacco prevedibile di Vincenzo Nibali e Bradley Wiggins. Il Gpm di seconda categoria di Brentonico per scaldare le gambe, prima della terribile salita di Sega di Ala. Pendenza media del 9%, punte del 20%, 21 tornanti che sembrano non finire mai. Non uno scherzo. Test probante eccome. Il traguardo è in leggera salita, docile, ma i 3 km precedenti sono da brivido. Lì probabilmente chi ne avrà proverà l'affondo decisivo. Ma lì saranno già rimasti in pochissimi a giocarsi la corsa.

 

 

L'inizio è caratterizzato dai consueti tentativi di fuga. Se ne vanno in dieci. E alcuni nomi sono di rilievo. Serpa Perez della Lampre, ma anche Sella e Txurruka, già in evidenza in questo Giro del Trentino. Guadagnano oltre tre minuti. Il Brentonico, primo giudice per i battistrada al km 115, fa selezione e alcuni segnano subito il passo. Restano davanti Pantano, Bongiorno e i già citati Serpa e Txurruka. Taciak, Huzarsky e Zardini rientrano, contribuendo a formare un plotoncino che a passo spedito si dirige verso Ala. Dietro la Fantini Selle Italia alza l'andatura e riduce il gap. Santambrogio pare intenzionato a provarci. Agli 11,5 dal traguardo arrivano le prime rampe della terribile erta finale. Solo 38 i secondi rimasti agli uomini al comando. Si decide il Giro del Trentino. Nibali mette subito alla frusta i suoi. Davanti Agnoli a tenere un ritmo proibitivo per molti. Dura da subito. Spettacolo. Wiggins, Evans, Rolland. Tutti lì i favoriti. In difficoltà Scarponi dopo l'ottima prova di ieri. Possibile risparmi la gamba per domenica. Non fluidissima la pedalata di Wiggins, che si fa risucchiare in coda al gruppo. Recuperati tutti i fuggitivi di giornata. Il leader della generale, Bouet, si stacca, mentre davanti allunga Tiralongo e subito Nibali a ruota. Risponde anche Cadel Evans. Siutsou non ce la fa e allora Wiggins prova a rientrare da solo, mentre cede Basso. Problemi meccanici per il campione dell'ultimo Tour! Getta via la bici e perde terreno prezioso. Davvero sfortunato, visto il momento decisivo della tappa. Che classe però il britannico. Sale con il suo passo e rosicchia qualcosa agli uomini al comando. Potrebbe rientrare. Intanto ai meno 5 comincia il tratto più duro. Parte Nibali e l'unico a rispondere è Santambrogio. Che però non può far nulla! Il siciliano da solo al comando. Rientra incredibilmente il corridore della Fantini Selle Italia, mentre il capitano del team Sky paga qualcosa dopo la rincorsa. Pendenze incredibili. Un leone anche Cadel Evans che tenta la rimonta impossibile. Altro strappo di Nibali. Guadagna ancora qualche metro. Meno di due km. Si gioca tutto il capitano dell'Astana. Tappa e classifica generale. Ai 900 metri dall'arrivo, 8 secondi il ritardo di Santambrogio, che ci prova, ma nulla da fare. Ancora una volta piazza d'onore. Vince Vincenzo Nibali.