Le cronometro sono tappe fatte di numeri; fredde, incontestabili, lasciano poco spazio agli uomini. Questi ultimi si tramutano in cifre. Son corse da ragionieri. A meno che, da quell’ammucchiata selvaggia ch’è ancora la classifica generale, dove non è possibile trarre notizie di rilievo determinanti, non arrivi il soffio d’aria fresca. Se poi è profumo di casa nostra, ecco la prima storia del Giro. Salvatore Puccio (Sky) ha 23 anni, è originario di Menfi, corre il suo primo Giro d’Italia, ma soprattutto è la nuova maglia rosa. Spesso il Giro regala storie inattese, questa è una di quelle. Il Team Sky vince la cronosquadre Ischia-Forio di 17 chilometri e mezzo, coprendo il percorso in 22’05” alla media di 47 km.h. davanti a Movistar (9”), Astana (14”), Katusha (19”) e Vini Fantini (22”). Deludono la BMC e la Garmin.

La squadra di Raider Hesjedal perde 25” all’arrivo. Più indietro Evans ma anche Sanchez, che ha vissuto un finale perché uno dei suoi compagni di squadra, Mestre, non ne aveva più. ed è stato certamente deprimente per gli uomini arancio dover praticamente smettere di pedalare per l’ultimo mezzo chilometro, e girarsi continuamente indietro a vedere se il compagno spuntava da dietro le ultime curve. Un bel minuto, questo il pegno pagato da Sanchez a Wiggins. Ma forse, già dalle prime salite, sarà questo un buon motivo per vedere qualche attacco in anticipo sui tempi dell’iberico per recuperare i secondi persi. Per il resto, la classifica non vede distacchi rilevanti, eclatanti, decisivi. Per questo sono le valutazioni di giornata quelle ancora più interessanti.

Salvatore Puccio; “Sicuramente questa maglia rosa è un po’ inattesa. Noi puntavamo su Bradley ma lui ha deciso di dare una possibile maglia rosa a Dario Cataldo. Mi sono trovato io davanti perché nella frazione di ieri ho registrato il miglior piazzamento di squadra. Spero di poterla mantenere domani. Eravamo tutti convinti che la maglia andasse a Dario. Ringrazio la squadra, abbiamo fatto una gran corsa.”

Proprio il suo compagno di squadra, Cataldo, aveva in precedenza spiegato la cronometro più nel dettaglio; “Siamo stati davvero tutti compatti. Nel finale siamo rimasti in cinque perché il percorso era selettivo per poter restare uniti. La penultima salita è stata la più difficile per il ritmo. Bradley ha tirato forte ma regolare.”

Mauro Santambrogio (Vini Fantini); “Sapevo di avere dei compagni favolosi, non potevamo andare meglio di così. Bisognava spingere tanto, stare attenti. Stamattina parlavamo di 30 o 40 secondi da Sky, ne abbiamo pagati solo 22. ottimo.”

Vincenzo Nibali (Astana); “Le sensazioni erano discrete, siamo stati molto regolari come ritmo. Penso che va bene così. La giudico una buona prestazione di squadra, avevo detto che noi non siamo specialisti, in maggior parte siamo scalatori. Il percorso era duro e veloce, le discese di facevano a 65-70 chilometri orari. Il tratto più duro è stato quello finale. sapevo che potevo pagare rispetto agli uomini Sky, quindi sono contento.

Michele Scarponi (Lampre); “Abbiamo fatto la nostra cronometro. Non era facile per via del percorso difficile, tecnico, che dava poco recupero. Abbiamo cercare di pedalare compatti e veloci finché potevamo. Poi il percorso era duro, abbiamo sentito la stanchezza anche se abbiamo fatto del nostro meglio. Quando dai tutto….siamo contenti così. Sapevo di perdere qualcosa, il distacco (22 secondi) ci sta.”

Domani la 3^ tappa, con un finale potenzialmente interessante da Sorrento a Marina di Ascea per 222 chilometri, che nel finale mettono due salite sul piatto delle fatiche; San Marino Cilento e Sella di Catonia. Niente di tremendo, ma che possono diventare ideale trampolino. Poi tutti in picchiata verso il traguardo. Si costeggia sempre il mare.