Hanno provato ad isolarlo in tutti i modi, invano. Sono scattati in ogni luogo, anche dove non era intelligente farlo - pianura, salita, discesa - pur di imporre il digiuno al cannibale. Eppure Mark Cavendish cala il poker a Cherasco, inanellando la sua 101esima vittoria nella frazione più lunga di questo Giro, 254 chilometri. Una volata regale, come sempre, splendida manifestazione di maturità e potenza: è costretto a partire, solo, ai meno 200 metri, un po' orfano dei fedeli compagni. No problem, one more time. Solita accelerazione mostruosa, solito recupero impossibile: quando mette la sua ruota davanti a tutti è utopia tentare di affiancarlo. Un Cavendish esagerato, cannibale di altra categoria. Così forte che annoia gli avversari. E per fortuna, al mattino, aveva detto che non era volata per lui, oggi.

 
Nel giorno in cui il tempo è più clemente, e finalmente il Giro arriva all'asciutto, abbandonano la corsa rosa due dei protagonisti della vigilia, Ryder Hesjedal e Bradley Wiggins, mai in palla fin dagli esordi e costretti a lasciare per condizioni fisiche sempre peggiori. Nella tappa che parte a Busseto, città di origine di Giuseppe Verdi a duecento anni dalla sua nascita, la fuga di sette coraggiosi non ha futuro. C'è uno strappo che porta a Barolo, però, nel finale, e qui si accendono altri audaci. Tra i più convinti c'è Giampaolo Caruso, ripreso solo quando mancavano dal traguardo 1500 metri. Anche Nibali è costretto a muoversi in questo Giro in cui è vietato abbassare la guardia. Kiserlovski, uomo di classifica, allunga nel finale nervoso, immediatamente rimesso nelle fauci del plotone. 
 
Poi c'è la volata, difficile per tutti visto il lungo chilometraggio e visti gli sgoccioli di tappa per nulla banali. Non c'è storia, come detto: secondo è Nizzolo, terzo Mezgec, poi dietro tutti gli altri, omini che Cavendish osserva da un altro pianeta. L'anno scorso, al Giro, Cannonball si era permesso qualche errore, lasciando qualcosa ai rivali, pur se poche briciole. Quest'anno il britannico appare ancora più in forma e infallibile. Domani, di certo, non è giornata per lui. Si arriva in salita, a Bardonecchia. E' il giorno in cui Nibali, sempre in rosa, può dare una mazzata al Giro. O il giorno in cui Evans e Uran riapriranno i giochi, per dare lunga vita imprevedibile alla corsa.
 
 
13^ tappa Busseto-Cherasco:
 
1. Cavendish
2. Nizzolo a 0''
3. Mezgec a 0''
4. Lancaster a 0''
5. Viviani a 0''
 
 
 
Classifica generale:
 
1. Nibali
2. Evans a 41''
3. Uran a 2'04''
4. Gesink a 2'12''
5. Scarponi a 2'13''
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