Pioggia e sangue. Il Giro d'Italia non trova il sorriso nella tappa della memoria. La salita di Montecassino, il ricordo di un'abbazia distrutta 70 anni orsono da bombardieri americani. Un tocco rosa a tingere di emozione uno stralcio di memoria da tenere nel cassetto indelebile della storia. Il disegno, ancora una volta, è rovinato dal maltempo e la festa assume i contorni della paura. La tappa incorona Cadel Evans, il più esperto, non a caso l'unico dei grandi del Giro a schivare gli scherzi dell'asfalto. Una rotonda rivoluziona la generale e anticipa chi non potrà lottare per la corsa a tappe di casa nostra. Cadono in tanti, in molti saranno costretti al ritiro. Caruso, immobile a terra, è l'immagine di una giornata storta, per lo sport e per il ciclismo. La vittoria, in volata, è per la maglia rosa Matthews, grande nel resistere al forcing finale della BMC, piazzato Wellens, terzo Evans. 

257 km da Sassano a Montecassino. La sesta tappa è la più lunga del Giro, la prima con un vero arrivo in salita, dopo l'approccio di Viggiano. L'ascesa conclusiva presenta pendenze importanti con tratti al 10%. Prima solo un Gpm di 4° categoria a Cava dei Tirreni. Sono quattro i protagonisti dii giornata: Zardini, Fedi, Torres e Bandiera. Scappano al chilometro nove e accumulano fino a 14 minuti di margine. Il gruppo controlla e entra in scena quando la tappa si sposta verso la scalata posta prima del traguardo. Il ricongiungimento giunge ai meno 12, con a tirare la Omega Pharma Quick-Step. Il sole, che aveva accompagnato i corridori nel primo tratto, lascia il posto a una malefica pioggerella che rende la strada infida. 

A 10,5 km dall'arrivo una doppia caduta. Il gruppo si spezza in due tronconi. Davanti restano in dodici, con Evans e la maglia rosa. Dietro prova a organizzarsi la Movistar, ma il lavoro di Oss, Quinziato e Morabito è straordinario. Rodriguez soffre per i postumi del brutto volo a terra e procede a passo lento, scortato dai compagni. Uran e Quintana si guardano, cercando ovunque appigli e aiuti. A testa bassa procede Evans, senza voltarsi. Sotto lo striscione del chilometro conclusivo lancia l'allungo, ma Matthews, poco prima parso al gancio, tiene la ruota e sbuca sull'arrivo. Il vincitore di tappa è lui, ma la giornata sorride alla BMC. Quintana e Uran perdono 49", Scarponi 1'37". A decidere il giro, più delle montagne, è per ora la pioggia. 

Ordine d'arrivo:

1) Matthews

2) Wellens

3) Evans

Classifica generale:

1) Matthews 

2) Evans + 21"

3) Uran 1'18"

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo