Sul traguardo di Oropa vince al fotofinish Enrico Battaglin, che batte Cataldo e Pantano in un gioco a tre all'ultimo respiro. Una grande lotta per la vittoria di tappa, partita verso le 12.30 da Agliè, con il primo arrivo in salita al Santuario di Oropa, per un totale di 164 km. Un omaggio a Marco Pantani nel decimo anniversario della sua morte: nel '99 il Pirata sbaragliò la concorrenza su quella stessa salita e centrò una delle più belle vittorie della sua carriera, scavalcando tutti i rivali e tagliando in solitaria il traguardo. Ricordi indelebili per tutti noi amanti di questo fantastico sport, che ci siamo ritrovati oggi qua per la quattordicesima tappa del Giro.

Una tappa non facile perchè, a parte la salita di Oropa, ha visto i corridori affrontare dopo 85 km l'Alpe Noveis, salita di nove chilometri con pendenza massima fino al 16%, Gpm di prima categoria. Nuova salita dopo, di ben 18 chilometri, molto più dolce, fino a Belmonte. La terza ascesa, invece, è quella finale verso il Santuario, 11,8 km di salita, con pendenza media del 6% e punte massimo al 13%. In fuga vanno 21 corridori, tra cui gli italiani Emanuele Sella e Marco Frapporti. Sulla salita dell'Alpe Noveis a fare l'andatura del gruppo dei fuggitivi è l'olandese Albert Timmer, della Giant Shimano. Ci sono anche Thomas De Gendt dell'Omega Quick Step e Danilo Hondo della Trek Factory. Al passaggio del gran premio della montagna il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo è di circa otto minuti, e a passare per primo in testa sul traguardo del gpm è Bart Wellens, poi Monsalve, Borghini e Boasson Hagen. Sulla salita di Belmonte, a quasi cinquanta chilometri dall'arrivo, scatta dal gruppo il generoso Pierre Rolland, del team Europcar. Un attacco coraggioso alla maglia rosa, insieme al suo gregario Bjorn Thurau, dal momento che il transalpino è dodicesimo in classifica generale a oltre cinque minuti dal leader della classifica Rigoberto Uran. Prova l'attacco anche Riccardo Zoidl della Trek Factory, sulla scia di Rolland e Thurau, a cui si aggiungono pure Matteo Rabottini, Edoardo Zardini e Stefano Pirazzi. A comandare invece il gruppo dei battistrada è Nicolas Roche della Tinkoff-Saxo. Sul Gpm di Belmonte passano quindi Roche, Wellens e Monsalve, mentre i due gruppi inseguitori citati in precedenza passano rispettivamente a 4'25'' e a oltre 5 minuti da Roche.

A venti chilometri dall'arrivo guidano Timmer e Quinziato, ed entrano davanti a tutti nel centro di Biella. All'inizio della salita di Oropa il gruppo si ricompatta, mentre Timmer si stacca da solo al comando. Alle sue spalle parte l'allungo di Dario Cataldo, Ivan Santaromita ed Emanuele Sella. Nel gruppo maglia rosa a far l'andatura è Julian Arredondo insieme a Nairo Quintana. A quasi quattro chilometri dall'arrivo scatta Domenico Pozzovivo, risponde Quintana, mentre Uran si limita a controllare. In testa alla corsa tiene testa, seppur con tanta fatica Timmer, mentre seguono Pantano e Cataldo, che alla fine riescono a raggiungere Timmer e a superarlo. La lotta per la vittoria di tappa sembra essere una questione fra Cataldo del team Sky e Jarlinson Pantano della Continental Colombia. Ma dalle retrovie viene fuori Enrico Battaglin, che prima rimonta e aggancia Pantano, e poi a 50 metri sbuca fuori su Cataldo vincendo la tappa.

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Lorenzo Pelliconi
Classe 90, romagnolo. Laureato in Economia, Mercati e Istituzioni presso Università di Bologna, sta completando gli studi con il corso laurea magistrale in Economia e Politica Economica. Giornalista pubblicista, ha iniziato a scrivere nel 2009, poco prima di conseguire la maturità classica, collaborando per due anni mezzo con il quotidiano La Voce di Romagna. Da gennaio 2012 scrive per il QN-Resto del Carlino e collabora con i settimanali romagnoli SetteSere-Qui e Nuovo Diario Messaggero. Collabora anche con Ateniesi e con Vavel, oltre a gestire il suo blog Ecopolatt . Scrive specialmente di economia e politica, ma ama lo sport, in particolare calcio, ciclismo ed è appassionato e molto informato di nazionale e storia dei Mondiali di calcio.