Un volo colombiano. La maglia azzurra si stende sulle montagne più belle del Giro, colorando la corsa in rosa. Julian Arredondo si conferma signore della salita, nobilitando la diciottesima tappa con una prova di grande spessore. Transita per primo su tutte e tre le ascese di giornata, regolando nel finale l'assalto del connazionale Duarte. La banda italiana prova l'ennesimo colpaccio, affidandosi al cuore dei grandi vecchi. Basso e Pellizotti infiammano la corsa, prima nella discesa del Passo del Redebus poi nella scalata conclusiva, ma la luce si spegne quando il tramonto è ancora lontano. Quintana controlla le stilettate dei grandi della generale senza troppi patemi. Aru strappa qualche secondo con un bello sprint, mentre Evans perde terreno e rischia di veder sfumare definitivamente il terzo gradino del podio, ora occupato da Rolland. Bene Uran. 

La 18a tappa prende il via da Belluno. 171 km per arrivare a Rifugio Panarotta. Alle spalle le polemiche dello Stelvio, con la conferma definitiva di tappa e distacchi. Tre le asperità di giornata: il San Pellegrino, quota a 1918 metri, 18,45 km con pendenza media dell'8% e massima del 15, il Redebus, 4,6 km con pendenza media 9,5% e massima del 15 e infine Rifugio Panarotta, 16 km con pendenza tra l'8 e il 9%, massima del 14%. Come nel giorno precedente una fuga importante, composta da un elevato numero di atleti. Arredondo transita per primo sul San Pellegrino ed è in quella discesa che si compone il folto plotone dei fuggitivi. Tante le bandiere azzurre tra gli attaccanti. Il redivivo Basso, un Sella formato gregario per capitan Pellizotti, il solito Cataldo. Il gruppo maglia rosa, guidato dalla Movistar, lascia fare senza inseguire a perdifiato. Il vantaggio raggiunge nel momento di massima libertà gli otto minuti. 

Basso, uno dei più attivi, conduce i compagni nella discesa del Redebus e nei chilometri di pianura che accompagnano all'ultima salita. Sulle prime rampe di Rifugio Panarotta arriva l'atteso attacco di De Gendt. Il belga conduce in solitaria la corsa per diversi chilometri, a inseguirlo Deignan, Cataldo e Arredondo, poi raggiunti da Duarte e Pellizotti. Bravissimo Franco nel reagire alla crisi iniziale senza andare fuorigiri. Basso aumenta l'andatura, ma non riesce a reggere il ritmo dei migliori. Ai meno 6 il primo squillo di Arredondo. Duarte, De Gendt e Pellizotti rientrano, col Delfino di Bibbione che prova a lanciarsi all'attacco. Nel gruppo intanto Sicard apre la strada a Rolland, ma Quintana replica senza problemi.

Il secondo forcing di Arredondo è quello decisivo. Restano tutti sul posto. Ci prova Duarte, ma il suo allungo vale solo per la seconda piazza. Rolland continua a stuzzicare i rivali, che concedono solo qualche metro. Il finale premia invece il carattere di Aru che strappa qualche secondo utile per avvicinarsi al podio, ora occupato proprio dal transalpino, stante il crollo di Evans.

Ordine d'arrivo:

1) Arredondo

2) Duarte + 15"

3) Deignan + 38"

Classifica generale:

1) Quintana

2) Uran + 1'41"

3) Rolland  + 3'29"