Il primo squillo di Andrè Greipel. Il Tour parla ancora tedesco, ma per una volta l'urlo non è di Marcel Kittel. La Giant Shimano, attiva lungo il tutto il percorso, da Arras a Reims, si scompone proprio nel tratto finale, vittima di incomprensioni e ventagli. Già il vento, perché al Tour anche la tappa apparentemente più tranquilla può trasformarsi in un inferno. Lo sanno Nibali e Contador, sempre attenti nelle prime posizioni. Proprio un agguato creato ad arte dal Pistolero lo scorso anno aveva messo in ginocchio Froome. Diversi velocisti perdono contatto prima dei chilometri decisivi e lo sprint si trasforma in terreno per pochi. Ad indovinare la volata è Greipel, non supportato come nei giorni scorsi dalla squadra, ma certamente più pronto. Sprigiona tutta la sua potenza ai 200 dal traguardo, lasciando le briciole a Kristoff e Domoulin. 

Oggi si riparte da Epernay a Nancy. Una sorta di trasferimento prima della tre giorni chiamata a consacrare la maglia gialla di Vincenzo Nibali. Da domani, nei Vosgi, si sale. Tre tappe per gettare la maschera, per assaggiare le prime vere rampe del Tour. Contador, che nel frattempo ha perso il fido Hernandez, affila le armi. 

Rischioso però sottovalutare la settima tappa. 234,5 i chilometri che i corridori dovranno percorrere. Finale concitato, con due Gpm di quarta categoria posti non lontano dal traguardo. La Cote de Maron al km 217, mentre la vetta della Cote de Boufflers è situata al km 229. Spazio per attaccanti di giornata, probabile un arrivo a ranghi ridotti. 

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Johnathan Scaffardi
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