Volata sì, ma quanta fatica! Degenkolb esplode la sua potenza per domare il ritorno di Bouhanni sul traguardo di Ronda e agguanta il secondo successo di tappa alla Vuelta, in un finale in leggera pendenza che condanna un ritrovato Gilbert, lanciato troppo presto dal treno BMC. La tappa però regala momenti importanti prima dell'arrivo in carrozza del gruppo sulla linea del traguardo. 

A lanciare il primo segnale Chris Froome. Il keniano bianco scatta, lasciando la compagnia, per agguantare i due secondi di abbuono. Poco dopo un vero e proprio attacco di squadra della Tinkoff-Saxo di Alberto Contador, che, ai meno 40, organizza un treno giallo per stanare avversari disattenti, sfruttando le insidie del vento. Il plotone esplode, si formano tre diversi settori, con gli inseguitori in preda al panico, alla ricerca di una minima organizzazione per rientrare. 

Si esaurisce, nel frattempo, la fuga di giornata, inaugurata al km 0 da Tony Martin e Ligthart, presto solo dopo la decisione del tedesco di rientrare in gruppo. Davanti Contador mette alla frusta i compagni, ma i grandi sono lì. Solo Talansky e Hesjedal si scoprono deboli. La salita di Puerto El Saltillo non miete vittime e gli ultimi 15 km, in leggera discesa, conducono velocemente sull'arrivo. 

La Giant non è perfetta nel lanciare Degenkolb, che sceglie quindi la ruota di Gilbert, Bouhanni prova a uscire lungo le transenne, ma le mani alzate sono ancora quelle della maglia verde. 

Ordine d'arrivo:

1) Degenkolb

2) Bouhanni

3) Hofland