Una vittoria cercata e tremendamente meritata. Alessandro De Marchi trionfa nella settima tappa della Vuelta Espana, da Alhendin a Alcaudete. Il corridore della Cannondale coglie finalmente il successo in un grande giro dopo averlo a lungo inseguito, soprattutto al Tour de France. Tante fughe andate male, tanta fatica non coronata dalla gioia del traguardo vincente. Oggi, però, De Marchi ha staccato tutti e finalmente ha potuto alzare le mani al cielo e regalare all'Italia la prima vittoria in questa edizione della Vuelta.

Non un attimo di respiro nella settima tappa della Vuelta Espana: è la classica frazione per le fughe da lontano, con due gran premi della montagna (uno di terza e uno di seconda categoria) e gli ultimi quindici chilometri in leggera salita. Chi meglio allora di Alessandro De Marchi (vincitore del premio della combattività al Tour de France) per provare a trionfare su un percorso del genere? Il corridore friulano tenta, infatti, l'azione da lontano insieme al canadese Hesjedal, lo svizzero Tschopp e il francese Dupont. Dietro solo la Lampre-Merida e la Trek-Factory Racing provano a ricucire lo strappo. La loro azione, però, è tardiva. A 15 km dall'arrivo scatta Hesjedal e fa subito fuori Dupont. Rimangono in tre, ma in maniera clamorosa l'ex vincitore del Giro d'Italia cade rovinosamente a terra, lasciando De Marchi e Tschopp a giocarsi la vittoria.

De Marchi sa di averne di più del rivale e allora non ci pensa due volte a scattargli in faccia e a staccarlo inesorabilmente. Gli ultimi dodici chilometri sono una cronoscalata, una lotta contro sè stessi, gli avversari, il caldo e la strade che lentamente si inerpica sotto le sue ruote. Tschopp non molla, il gruppo tenta una timida reazione ma il friulano è un tipo tosto. Al Tour ha buttato giù tanti bocconi amari: ha imparato a gestire la sconfitta e a desiderare ancora di più la vittoria. E il tanto agognato successo finalmente arriva, il primo in un grande giro. In classifica generale non ci sono sostanziali variazioni. Valverde rimane leader in attesa degli attacchi di Froome e Contador che certamente non si faranno attendere.