Alberto Contador è in rosso, Froome respira con fatica, Valverde sorride, Nairo Quintana si lecca le ferite e pensa a una leggerezza fatale. La cronometro porta con sè conseguenze importanti e in tanti a Pamplona volgono lo sguardo, ripensando a quei 36 km che hanno rivoluzionato la classifica generale, portando definitivamente alla ribalta il campione di Pinto. 

Si riparte e per tutti è già tempo di rivincite. Non mancheranno, nell'undicesima tappa, le trappole per il capitano della Tinkoff-Saxo. 153,4 km, con arrivo al Santuario de San Miguel de Aralar. Per oltre 100 km tracciato tranquillo, pianeggiante. Si comincia poi ad assaporare le prime asperità. Si sale verso Puerto de Lizarraga, terza categoria, 18.3 km al 2,6%. Una leggera discesa porta a un altro tratto in pianura, prima dell'ascesa conclusiva verso l'Alto de San Miguel de Aralar. Prima categoria, con pendenza media del 7,5%. Attenzione massima, perché la pendenza media può indurre in inganno. La scalata è un continuo alternarsi di tratti agevoli e momenti durissimi, con punte che toccano il 14%. 

Dopo la caduta attesa la risposta di Nairo Quintana. La Movistar, con due frecce nell'arco, potrebbe lanciare in avanscoperta il colombiano, preparando il terreno per Alejandro Valverde. Anche Aru e Rodriguez, non adatti a corse contro il tempo, puntano a recuperare terreno. Resta invece l'incognita Froome, molto pesante ieri nel tratto in salita. Uran e Evans possibili sorprese.

L'altimetria della tappa: