John Degenkolb ha sfruttato, con attenzione, una delle rare occasioni per velocisti in questa seconda parte di Vuelta. Senza compagni ha colto il lavoro altrui per volare sul rettilineo conclusivo e battere il nostro Ferrari e l'eterno Cancellara. Quattro volte a braccia alzate il gigante della Giant, sprinter padrone qui in Spagna. 

Tornano, nella diciottesima tappa, interessanti difficoltà. Grande è l'attesa per il tappone di sabato, ma la Vuelta potrebbe decidersi ben prima, proprio nella tappa odierna, come in quella seguente. Non sono percorsi impossibili, ma sono creati ad arte per stupire, per attaccare. A Estrada - Lunt Castrove/Meis, 157 km, suddivisi in due parti ben distinte. Per 133 km il tracciato non presenta alcuna asperità, se non strappetti posti qua e là. Il primo Gpm, Alto Monte Castrove, 2° categoria, 6.5 km al 7% di pendenza media, non è lontanissimo dall'arrivo e già qui è atteso in gruppo qualche tumulto. 

A seguire un tratto di discesa, con una pericolosa contropendenza, prima della scalata conclusiva, impegnativa, che porta a 700 metri dal traguardo. A completare la tappa una leggera discesa e lo striscione finale. La cartina sembra favorire scattisti come Rodriguez e Valverde, amanti di ascese non eccessivamente dure e soprattutto restii ad emergere in tappe con montagne in serie. Contador guarda con attenzione Froome, Aru punta a stupire. 

Questa la tappa:

Questi gli ultimi chilometri: