Cala il sipario su una delle edizioni più spettacolari della Vuelta di Spagna. E l'atto finale, contrariamente alla tradizione, non presenta una prova in linea. Una veloce cronometro, 10 km appena, attende i corridori, lungo le mitiche strade di Santiago de Compostela. Tornanti impregnati di storia, un'esaltazione della cristianità, per incoronare la maglia roja. 

La passerella conclusiva saluta il ritorno alla vittoria di Alberto Contador. Dopo aver conquistato le due tappe regine della Vuelta, il campione di Pinto pregusta la rivincita. Il 2013, annus horribilis, è lontano ricordo, il 2014 è l'anno della redenzione, la risposta alle critiche e al passato. Alberto può battere Froome, il signore del Ventoux, soprattutto può battere la sorte. Può essere, non più giovanissimo, ancora il più grande. 

Tornando al percorso di giornata, tra i favoriti della vigilia l'azzurro Malori. Al servizio di Valverde per tre settimane, punta a conquistare un prestigioso successo, vista l'assenza dei grandi della specialità, Cancellara e Martin. Attenzione però alle possibili insidie giovanili, ma soprattutto alla voglia di riscatto di Chris Froome. Il britannico vuol cogliere quantomeno un successo parziale.