Alla presentazione del Giro d'Italia 2015, Alberto Contador è sembrato quasi infastidito. Il motivo? La tappa numero 14: da Treviso a Valdobbiadene, una cronometro individuale che sfiora i 60 km. Una frazione simile non l'abbiamo praticamente mai vista al Giro d'Italia. Gli organizzatori della corsa rosa sono soliti privilegiare le dure montagne che propone il territorio italiano rispetto alle prove contro il tempo. Quest'anno, però, sembra essere cambiato qualcosa, non tanto per via della lunga crono inserita, quanto per la quasi assenza di salite che possano realmente fare la differenza. Non ce ne vogliano gli organizzatori: il Mortirolo e Plan de Corones sono ascese da far tremare le gambe solo al pensiero. La loro distanza dal traguardo ci fa, però, sorgere tanti dubbi sul loro ruolo nelle dinamiche della corsa.

Contador, il grande favorito del Giro 2015, sembra non apprezzare o almeno questo è quanto lascia trasparire pubblicamente. Avrebbe preferito più salite e più dure. Ma siamo sicuri che un percorso simile non sia disegnato su misura proprio per il campionissimo di Pinto? Le ragioni sono presto dette. Per la prima volta nella sua carriera, Contador tenterà l'impresa di vincere Giro e Tour lo stesso anno. Una doppietta realizzata l'ultima volta da Pantani nel 1998. Sembra impossibile poter ripercorrere le gesta del Pirata, soprattutto nel ciclismo moderno, dove la concorrenza è aggueritissima e basta un minimo dettaglio sbagliato nella preparazione atletica per compromettere un grande appuntamento.

Da questo punto di vista, però, il percorso del Giro d'Italia 2015 sembra dare una mano a Contador. Le salite più importanti le vedremo solamente nell'ultima settimana quando gli arrivi di Madonna di Campiglio, Aprica, Cervinia e Sestriere verosimilmente decideranno la corsa. Proprio in quei giorni Contador comincerà a crescere di condizione in modo da arrivare al massimo della forma anche al Tour. Inserire dalle ascese impegnative anche nelle prime due settimane avrebbe significato mettere in seria difficoltà un Contador verosimilmente non al top della condizione in quel frangente della corsa. Non crediamo di prendere un abbaglio ipotizzando che gli organizzatori abbiano riflettuto su questa possibilità, volendo rendere onore alla scelta del fuoriclasse spagnolo di tentare la doppia impresa. La stessa cronometro di Valdobbiadene sembra favorire Contador più di tutti gli altri. Certo, ci vorrà una preparazione specifica, ma al momento El Pistolero pare il corridore meglio attrezzato per prove di questo tipo tra i grandi specialisti delle corse a tappe. E allora prepariamoci a vedere un Contador in grande spolvero, pronto a sfidare Aru e compagnia nell'ultima settimana di corsa, sognando persino un'impresa d'altri tempi.

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