Se l'UCI concede all'Astana il beneficio del dubbio, accordando la licenza di prima fascia al Team kazako, aldilà di cinque casi acclarati di doping in pochi mesi, il mondo del ciclismo non sembra essere della stessa opinione. Sul tema doping, giungono le parole pesanti del velocista della Giant Shimano Marcel Kittel. In Germania, il doping, è oggi all'ordine del giorno. Un'inchiesta ha svelato un vero e proprio sistema atto a alterare le prestazioni sportive, condito altresì da un ricco giro di denaro. 

La nuova proposta, giunta dalla terra tedesca, di punire penalmente il doping, è accolta con favore da Kittel, chiaro nell'identificare personaggi poco positivi in chiave futura. Vinokourov e Riis rappresentano oggi colossi delle due ruote. Le fortune di Astana e Saxo si diramano dai due cervelli di Alexandre e Bjarne. Decisioni, potere, sviluppo, tutto è nelle mani di due ex atleti discussi. 

Vinokourov, fermato per trasfusioni, accusato di combine, e Riis, reo confesso, per aver utilizzato sostanze illecite in passato, santoni senza macchia. La credibilità, messa alla berlina da novità poco allettanti, continua a essere sclafita da figure che riportano a un passato oscuro, avaro di controlli e servizievole in materia. 

Cookson vigila sull'Astana, ma non solo, eppure la lotta resta sempre appesa a un filo, con la sensazione che il doping vesta sempre un abito nuovo. 

"La gente come Vinokourov e Riis ha una storia molto nota e, soprattutto in Germania, attirano l'attenzione verso il doping. Persone di questo tipo contribuiscono al fatto che oggi il ciclismo sia visto sempre con sospetto" Queste le parole di Kittel alla FAZ. Dopo quello del discobolo Harting, un altro grido di giustizia. 

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Johnathan Scaffardi
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