Daniel Ricardo Diaz, nazionalità argentina, professione scalatore, ama il Tour de San Luis più di ogni altra corsa. Qui ha vinto, qui ha battuto mostri sacri delle due ruote. A 25 anni, nel pieno dell'attività agonistica, punta a cogliere un altro scalpo prestigioso. Sulla sua strada Nairo Quintana, il vincitore del recente Giro d'Italia, uno degli uomini di maggior spessore del ciclismo mondiale. Il primo duello in quota premia Diaz, senza respingere Nairo.

La tappa vive di una lunga fuga di giornata, con la Movistar di Quintana a controllare l'inseguimento. Il gruppo esplode sull'ascesa conclusiva, con gli ultimi 4 chilometri costantemente sopra il 7%. L'arrivo è posto a Mirador del Potrero e chiama alla ribalta scalatori puri. Diaz gioca d'anticipo e parte da lontano, all'affacciarsi delle prime rampe di una certa entità. Quintana procede col suo passo, senza rispondere allo strappo dell'argentino. Al traguardo settimo il colombiano, a 27". 

L'ultimo a cedere il è Rodolfo Torres, connazionale di Nairo, altro scalatore. Dopo i primi fuochi d'artificio, il Tour de San Luis torna a chiamare le ruote veloci. Secondo arrivo favorevole agli sprinter, dopo il successo d'esordio di Gaviria. Atteso il riscatto dei battuti Cavendish e Modolo. 

L'altimetria della terza tappa:

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Johnathan Scaffardi
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