La BMC si prende il Tour Down Under, portando, dopo la seconda tappa, due atleti al vertice della generale. La classifica assoluta segue l'ordine dell'arrivo di tappa, con al primo posto Rohan Dennis e al secondo Cadel Evans, giunto qui per chiudere una carriera ricca di successi con un ultimo acuto, non una semplice passerella quindi quella del campione australiano. 

La terza tappa, da Norwood a Paracombe, misura 143 km e non dispone lungo il tracciato di scalate impegnative per gli uomini di classifica, ma è la classica frazione intermedia, con un percorso non pianeggiante, pieno di pericolosi avvallamenti, con uno strappo secco proprio prima dei metri finali. 

La fuga di giornata - Clarke, Hansen, Watson, Domont - si esaurisce quando mancano 9 km al traguardo. L'ultimo ad arrendersi è proprio Clarke, il primo a lanciare l'attacco. Chiusa la parentesi dei fuggitivi, il gruppo non trova però respiro, perché con la strada che si fa più impegnativa arriva il forcing di Domoulin. Restano solo tre corridori con lui e non sono profili di basso livello. Evans, Porte e Pozzovivo compongono il quartetto che esce dal plotone. 

Dietro si organizza la rincorsa e a un chilometro dallo striscione è di nuovo gruppo compatto. Decisivo si rivela il contrattacco di Dennis, a cui Pozzovivo non riesce a porre rimedio, dopo aver speso energie importanti. Evans chiude secondo, Porte lascia qualcosa. Tra i nomi più gettonati, Luis Leon Sanchez perde 15". 

In classifica, 7 secondi tra Evans e Dennis, ma la situazione resta incerta.