In attesa del muro di Hatta Dam, strappo al 17% che chiama alla ribalta scalatori e uomini da sparata come Rodriguez e Valverde, il Dubai Tour concede la seconda passerella alle ruote veloci e arriva la prima vittoria di stampo italiano. Dopo il successo di Cavendish nel giorno d'esordio, ecco il riscatto di Elia Viviani, terzo ieri. 

185 km che trovano il giusto epilogo nella penisola di Palm Jumeirah. 185 km senza acuti, senza difficoltà evidenti. Eppure non mancano i colpi di scena, perché il vento gioca un ruolo chiave, soffiando lateralmente e complicando i piani di tanti. La fuga parte presto, ma perde pezzi lungo il percorso. Dei cinque che escono dal plotone - presente ancora Battaglin - solo il tunisino Chtioui rende merito all'azione, lanciando una lunga battaglia contro il gruppo e contro la strada. Lui, forte contro il tempo, atleta militante nella squadra di casa, davanti, dopo aver salutato per ultimi Feng e Frattini, il resto della carovana dietro, a controllare il disavanzo. L'unica accelerazione del gruppo quando il vento sembra spezzare le fila. Solo un attimo, perché la situazione torna alla normalità e il ricongiungimento arriva a dieci chilometri dal traguardo. 

Tante squadre prendono le prime posizioni. L'Etixx- QuickStep per Cavendish, dopo aver tirato a lungo anche in precedenza, il Team Sky, più attivo di ieri, l'Astana, con un magistrale Nibali che ai meno tre sfreccia davanti per proteggere Guardini, ma anche Giant per Degenkolb, Movistar per Lobato, BMC e Katusha. Lotta di posizione e di strategia, perché la brezza che si alza è malefica e comporta rischi non da poco. 

Come già ieri, qualcosa non va in casa QuickStep, Renshaw lancia Cavendish troppo presto, Guardini non aspetta e lancia la sparata prima del britannico. Gara d'assalto e non di rimonta, novità interessante ma che non porta benefici, perché Viviani, coadiuvato da un perfetto Swift, esce come un proiettile e si pone davanti, fino al traguardo. Vince lui, Cavendish rimonta Guardini per la seconda piazza. Ancora Italia nei dieci, con Ratto ottimo settimo.