Il colpo che non ti aspetti. John Degenkolb, professionista velocista, si prende il traguardo più prestigioso del Dubai Tour, quello della terza tappa, con arrivo sul muro di Hatta Dam. 170 metri con pendenze del 17%, i più difficili dell'intera corsa. Il treno della Giant Alpecin approccia l'ultima curva ad alta velocità e quando il gruppetto volge il naso all'insù, Degenkolb innesta il rapportone e non si volta più. Thomas si inceppa, Valverde esita e lancia l'inseguimento in ritardo. Il buco creato dalla possente mole del teutonico resta fin sul traguardo. 2 secondi separano Degenkolb dal duo Movistar Valverde - Lobato. Quarto un redivivo Pozzato, quinto Canola, davanti a Gilbert. Nibali sceglie di non rischiare, si porta davanti prima del forcing finale, poi si defila. Cambia la situazione anche nella generale. Cavendish si aggrappa con i denti ai migliori, raschia il fondo del barile e resta in corsa. Sono 4 i secondi che dividono il britannico da Degenkolb, prima di un'altra volata chiamata a eleggere il vincitore. 

205 km, tappa mossa la terza. Non solo infatti il terribile strappo finale, ma da metà corsa una serie di salite con pendenze importanti, oltre il 10%, non lunghe, ma di certo pesanti da assorbire se affrontate a ritmo elevato. In cinque sfidano la sorte e lasciano il gruppo. Tra i più attivi Bazzana, che, in compagnia di Pibernik, resta diversi chilometri in avanscoperta. Il gruppo è tirato dalla Movistar e la presenza degli uomini di Valverde al comando evidenzia come la tappa sia di diversa fattura rispetto alle due precedenti. Lastras e Malori scandiscono il passo, i velocisti si arrangiano. Due volte in difficoltà Cavendish, sorretto da una grande Etixx-QuickStep. I compagni spingono la maglia blu fin sulle code del gruppo, prima del tratto decisivo. 

Nibali mostra tranquillità, cambia la ruota posteriore e rientra in solitaria, senza alcun aiuto. Quando si esaurisce la fuga principale, parte al contrattacco Mancebo, spagnolo della SkyDive Dubai. Guadagna un minuto e mezzo, una vetrina in attesa del ritorno del plotone. Con l'avvicinarsi dei dieci chilometri finali, sale la tensione in gruppo. In tanti cercano di portarsi davanti. Vicioso e Boom tentano l'assolo, la BMC si porta al comando. 

Tutti insieme ai meno cinque. Gilbert e Valverde si affacciano, Nibali sprinta, poi lascia strada a chi deve giocarsi la tappa. La Giant si schiera, Degenkolb aspetta l'attimo fuggente e scatta, deciso. Sembra uno spunto fine a se stesso, è una cavalcata verso la vittoria. Valverde è piazzato, non la prima volta.