Il Dubai Tour premia la potente progressione di Mark Cavendish e il perfetto operato dell'Etixx-QuickStep. La gara a tappe in programma negli Emirati Arabi chiude con un arrivo adatto a ruote veloci, dopo 123 km piatti, una sorta di trasferimento per giungere ai piedi del magnifico Burj Khalifa, grattacielo simbolo di modernità e futuro. Lo sprint non ha in realtà storia, perché il treno belga prende il comando quando mancano pochi chilometri al traguardo, respingendo ogni azione di disturbo. Cavendish, chiamato a recuperare 4 secondi nella generale a Degenkolb, perfettamente lanciato da Renshaw, parte da lontano e in progressione controlla senza patemi. Dietro arrancano, perché un buco complica i piani degli altri velocisti. Viviani è costretto allo sforzo supplementare per chiudere il gap, ma l'azione è vana. Terzo è Lobato, già piazzato ieri, alle spalle di Degenkolb e del compagno Valverde. 

La fuga di giornata è colorata d'azzurro. Boaro e Canola sono tra i più attivi nel quintetto che scappa poco dopo lo sparo. Mancebo, Oss e Paterski completano il plotoncino che il gruppo controlla a distanza, grazie all'azione combinata di Etixx-QuickStep e Giant. Il riaggancio ai sette dall'arrivo, dopo l'ultimo colpo di pedale di Canola e Boaro. Il resto è un assolo di coordinazione e forza dei compagni di Cav, con Degenkolb, brillante di fronte a strappi con pendenze rilevanti, che conferma il ritardo di condizione in volata. 

Il tedesco chiude nono, fuori dalla lotta di vertice, e lascia così il successo al britannico.