Non inganni l'arrivo piatto, sul traguardo di Al Bustan, la seconda tappa del Tour of Oman è indigesta alle ruote veloci, per le due ascese poste negli ultimi trenta chilometri che portano all'esplosione del gruppo e a uno sprint ridotto a quindici unità, con diverse ruote di peso a giocarsi la tappa. Lo spunto buono è di Fabian Cancellara, a suo agio su un tracciato duro, con strappi decisi, ma non proibitivi per lunghezza e pendenze. Alle sue spalle Valverde, finisseur come pochi, terzo Van Avermaet, già in palla in Qatar. Non a caso sul podio corridori da classiche, da fatiche di un giorno. Quarto un un ritrovato Pozzato. L'azzurro sembra aver recuperato l'elegante colpo di pedale, la fiammata di classe da sempre segno distintivo del corridore della Lampre. Quinto Sagan, settimo il compagno Majka. Nella generale, Cancellara si porta al comando, davanti a Valverde, in una classifica che riproduce l'arrivo odierno. 

La 2° tappa prende il via da Al Hazm Castle e giunge 195,5 km dopo a Al Bustan. Inizio in leggera salita, con la strada che diventa favorevole dopo il km 35. Da lì una lunga volata fino al traguardo intermedio posto ai meno 42. Le fatiche tutte nell'ultimo tratto. La fuga parte dopo 5 km e vede protagonisti Smukulis, Barbin, fermato poi da una foratura, Van Hecke e Van Meiraeghe. Il vantaggio si fa importante, perché nessuno, dietro, prende in mano la corsa. Si muove la Tinkoff, visto l'arrivo favorevole a Peter Sagan, in cerca di successo dopo diversi piazzamenti, e di seguito le altre formazioni di maggior spessore. Il ricongiungimento ai meno 15, quando il gruppo si affaccia all'ultima difficoltà.

La salita scatena Arredondo, Hermans e Fuglsang, gregario di Nibali, ma Valverde riporta sotto i migliori di giornata e gli ultimi chilometri scorrono via senza sussulti, fino al rettilineo finale. Qui Cancellara scatena i cavalli e doma lo spagnolo, terzo il belga Van Avermaet. Pozzato è ai piedi del podio, ma le sensazioni sono positive.  

I chilometri conclusivi: