Richie Porte si alza sui pedali, rilancia l'azione, alla sua ruota si porta, di potenza, seduto, Geraint Thomas, è il treno in nero che scandisce l'ultimo chilometro della quarta tappa della Parigi Nizza. Non c'è volata, sull'ascesa che termina sul traguardo di Croix de Chaubouret, la mimica di Porte racconta fatica e stanchezza, oltre 200 km dopo il via. Kwiatkowski compare sullo sfondo, trova le ultime energie per allungarsi fin sotto lo striscione finale, concedendo 8 secondi, ma salvando per un secondo la maglia di leader. Con lui Fuglsang, poi Van Garderen, Aru arriva a 26", nel gruppetto che ospita altre ruote importanti. 

L'azione di Porte giunge al culmine di un perfetto lavoro di squadra, il Team Sky organizza al meglio il tappone, lasciando fare nella prima parte, quando il percorso presenta due Gpm di 3° categoria, la Cote de Cheval Rigon e il Col du Beaulouis, per prendere in mano la corsa nella seconda parte, dove sono racchiusi, in rapida successione, ben sei Gpm.

La fuga di giornata vede all'opera tre protagonisti. Duchesne, De Gendt e Sorensen guadagnano fino a sei minuti, ma l'Orica di Matthews tiene un buon ritmo al comando. Duchesne è il primo ad arrendersi e ai 50 dal traguardo sono in due a giocarsi la tappa. 

L'impressionante accelerazione dell'Ag2R di Bardet e Peraud porta al repentino crollo del disavanzo tra plotone e battistrada, l'obiettivo del gruppo è rientrare prima dell'ultima salita. L'unico Gpm di 1° categoria è proprio quello finale, pendenze medie del 6%, punte vicino all'8% nei 5 km conclusivi. Etixx, Sky, Astana, Bmc, Orica, si formano i treni dei grandi della generale, tutti vogliono conquistare un posto nell'avanguardia del gruppo, ai meno 16, quando la strada comincia ad arrampicarsi, resta una manciata di secondi a Sorensen e De Gendt. Una pacca sulla spalla sancisce l'addio al tentativo. Salta Rohan Dennis, Tiralongo prova il primo allungo, ma la scrematura avviene da dietro, perché davanti nessuno prende seriamente l'iniziativa. Anche Majka mostra di essere in ritardo di condizione e saluta la compagnia. Il quartetto del Team Sky si porta al comando e l'azione è questa volta seria. Nordhaug, Roche, Thomas e Porte, gli altri in fila. Matthews abbandona i primi e si leva idealmente la maglia di leader. 

Ai meno 3, nel tratto più impegnativo, Geraint Thomas parte, Fuglsang si butta sulla sua ruota, Spilak chiude. Si forma un terzetto, dietro esplode la corsa, Intxausti, Van Garderen, Porte, Bardet, Aru, in sequenza tutti rispondono. Intxausti, disattento, vola a terra, Kwiatkowski si mette davanti per lanciare un segnale, ma Porte cambia marcia e non si volta indietro, balza sui primi tre e rilancia l'azione, solo Thomas si accoda. Kwiatkowski accusa, si riprende solo negli ultimi metri, quando il duo Sky è già a festeggiare oltre la linea. Aru si difende, il primo esame è superato.