Tempismo e carattere, Sergej Chernetski, classe '94, ciclista in forza alla Katusha, conquista la sesta tappa del Giro di Catalogna, bruciando di mezza ruota il francese Julian Alaphilippe. Il colpo di coda di Alaphilippe, nel chilometro conclusivo, sembra vincente, il corridore dell'Etixx guadagna qualche metro su quel che resta della fuga, ma da dietro Hivert, un'altra ruota veloce, scatena l'inseguimento, Chernetski mantiene la ruota di Soler e balza fuori a pochi metri dal traguardo, sfruttando un'incertezza dell'uomo di testa. Un colpo di reni che vale il successo odierno, mentre nella classifica generale Richie Porte mantiene il comando, controllando i rivali in attesa della tappa di domani. 

La sesta tappa prende il via da Cervera e termina a Port Aventura, 194.1 km dopo. Due le difficoltà di giornata, una scalata di prima categoria, posta però lontano dal traguardo, l'Alt de Prades, 11 km al 4%, pendenza massima del 6%, a seguire, con vetta posta intorno al km 160, l'Alt del Coll Roig, 3° cat., 3.7 km, 5% di pendenza media. 

L'inizio, mosso, favorisce gli attaccanti e il gruppo che si forma è folto. Sono ben 21 gli attaccanti di giornata, nomi importanti, come Van Garderen, Navarro, l'ex leader Paterski. Kruijswijk è il migliore in classifica, 23° piazza, a 4'25". Il plotone controlla, perché l'elevato numero di ruote in fuga induce a non concedere troppo spazio. Quando mancano meno di 50 km, il disavanzo è di 4 minuti e tangibile è il rischio per Porte di perdere la maglia. Davanti, il più attivo è Van Garderen, attacca sulla seconda ascesa, ma non riesce a far la differenza, solo in pochi saltano, non certo i rivali più pericolosi. 

Il secondo assaggio dell'americano in pianura, nei 20 e più chilometri piani che accompagnano al traguardo. L'unico pericolo è rappresentato dal vento laterale, la lotta diventa contro il tempo, una sorta di cronometro, tra chi guida e chi insegue. Danielson, conquistati i punti del Gpm, rifiata, dietro Tinkoff, Astana, Movistar e Sky alzano i ritmi. 

Restano in 13 a giocarsi la tappa. Gli scatti iniziano ai meno 7, la collaborazione cala e il gruppo recupera. Qualche rotonda a rendere meno prevedibile il finale, Preidler tenta la sortita, ma il tentativo si rileva vano, il colpo buono sembra quello di Alaphille. Il francese sceglie di non attendere lo sprint, ma la furia di Hivert concede una chance agli inseguitori, Chernetski è perfetto, suo il traguardo finale. Porte, con i migliori, a meno di due minuti.