Mikel Landa trionfa sull'Alto de Aia, portando al successo un'Astana perfetta nell'organizzazione tattica della corsa. Uno scacco matto in tre rosse quello degli azzurri. Agnoli anima la fuga di giornata, Taaramae detta il ritmo quando il gruppetto si riduce a cinque unità, Landa controlla e sferra l'attacco decisivo, mettendosi prima a ruota di Danielson e poi di Wellens, fino ai metri finali, quando lo scalatore spagnolo esce di scia e si alza sui pedali, andandosi a prendere la vetta e poco dopo il successo. 

Dietro alla lotta per il successo parziale, c'è la sfida per la generale. Il primo ad accendere la miccia è Kwiatkowski. Il polacco allunga sul primo passaggio sull'Alto de Aia - 3 in totale, il primo e il terzo sul versante più duro, punte del 27%, il secondo dalla parte "morbida" - raggiunge il compagno Martin, in fuga fin dai primi chilometri, e con la locomotiva tedesca prova a scavare un solco dai rivali. 30" il ritardo di Kwiatkowski al via, a un certo punto il campione del mondo è addirittura in vantaggio, ma la pedalata si fa pesante, tanto che Martin resta al comando anche nei tratti in salita. Dietro l'azione continua della Movistar, in discesa e nei tratti più impegnativi, fino al muro finale. Lì Yates accende le polveri, Quintana ha un sussulto, ma si spegne, come nei giorni scorsi, quando Henao e Rodriguez duellano per mettere la ruota davanti al Gpm. Al traguardo, Quintana lascia 12" ai due, come Scarponi. Yates brucia Henao e Rodriguez e racimola secondi utili per salire in terza posizione. Henao resta in giallo, stesso tempo di Purito. 

Quell'odierna, da Eibar ad Aia, era senza dubbio la tappa regina, con nove colli e un finale senza respiro. Ora, resta solo la cronometro, favorevole a Henao più che a Rodriguez. Mai, in questi giorni, una reale selezione, il Giro dei Paesi Baschi si conferma più per scattisti che per scalatori puri, stante la presenza continua di ascese impegnative ma di lieve durata. Non è mancato di certo lo spettacolo, a testimonianza di ciò una classifica corta, incerta, in attesa del tempo, della gara con il cronometro. 

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Johnathan Scaffardi
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