Entra nel vivo il Giro di Romandia, dopo la cronosquadre inaugurale, la seconda tappa, da Apples a Saint Imier, pone sulla strada del gruppo le prime difficoltà. I quattro colli da scalare non creano selezione, perché sull'ultimo strappo i migliori si osservano con attenzione, scegliendo di non incidere con forza sulla corsa. Si giunge così in volata, con il plotone composto ancora da un buon numero di unità. Il colpo di pedale vincente è dello svizzero Michael Albasini, che prima si accoda al treno dell'Etixx e poi si lancia sulla ruota degli uomini Garmin-Cannondale, uscendo nel finale con incisività. Seconda piazza per Pantano, terzo Alaphilippe, mal pilotato da Uran e in ritardo nel momento clou. 

Sfortunato Geraint Thomas. Il leader della generale fora in prossimità dell'ascesa decisiva e non riesce a riprendere la coda del gruppo. Kennaugh, con le residue energie, si mette al servizio del compagno, ma il gap si dilata e Thomas deve alzare bandiera bianca. Sale quindi al comando Albasini. Lo svizzero sfrutta il "favore" della sorte e completa l'opera iniziata ieri dall'Orica (australiani secondi a una manciata di centesimi dal Team Sky).

A caratterizzare i 168 km odierni, come detto, 4 Gpm. Apre il Col des Etroits, 2° cat., 11.5 km pendenza max 9%, a seguire Le Haut de la Cote, 3° cat, 3.8 km tra 8% e 10%, Col de Pontins, 2° cat., 4 km tra 8% e 11% e infine, con vetta a 17 km dal traguardo, il Col la Vue des Alpes, 2° cat, 8 km con pendenza media oltre il 6%.

Due gli attaccanti di giornata, Fumeaux (IAM) e Belkov (Katusha), a guidare il gruppo il Team Sky, con Stannard e Kennaugh. Spazio agli attaccanti visto il ridotto quantitativo di battistrada e vantaggio che si amplia fino a raggiungere quasi i 7 minuti. Il gruppo gestisce con attenzione la corsa, puntando al ricongiungimento prima della salita finale. Quando mancano circa 25 km, i capitani schierano le squadre al comando e il plotone torna compatto. Cominciano gli scatti, Kochetkov è il primo, dietro di lui diversi corridori. Si forma un piccolo gruppetto, con Jeandesboz che guadagna qualche secondo, seguito dal quartetto formato da Anacona, Silin, De Clerq e Santaromita. In prossimità del Gpm, trenata di Scarponi a attacco Astana in discesa con Taaramae. L'Etixx organizza la rincorsa, Tony Martin è straordinario, ricuce e porta i suoi a meno di un chilometro dal traguardo. Qui manca qualcosa ad Uran e a farne le spese è Alaphilippe, Albasini è lesto a scegliere il riferimento opportuno e domina lo sprint.