"Scriviam la nostra storia usando biciclette, inseguendo la memoria su strade molto strette. Su per le salite senza avere una borraccia. Giù per le discese con il vento sulla faccia... Pedala. Insegui la tua storia ovunque vada. Pedala. Macina chilometri di strada. Pedala. L'hai voluta tu la bicicletta. Pedala. Più in fretta. Più in fretta...". Il cantante Franki Hi Nrg ha sintetizzato in musica ciò che rappresenta il Giro d'Italia. La corsa rosa fa parte a pieno titolo della storia dello sport ma anche del costume del nostro paese. Il Giro apre la stagione delle grandi corse a tappe, che prosegue con il Tour de France e si chiude con la Vuelta di Spagna. La corsa rosa si svolge una volta all'anno dal 1909, non ha mai conosciuto soste eccettuate le 2 interruzioni belliche. Fin dalla sua prima edizione il Giro d'Italia è stato organizzato dalla Gazzetta dello Sport.

Il primo vincitore della corsa rosa è stato il varesino di Induno Olona Luigi Ganna. Nel 1912 si è svolta la prima ed unica edizione del Giro d'Italia a squadre, conclusasi con il successo della Squadra Atala. Nel 1914 per la prima volta è stata introdotta la classifica generale a tempi e non più a punti accumulati grazie ai successi di tappa. Quell'anno si è imposto Alfonso Calzolari, in un'edizione passata alla storia per il numero esiguo di corridori a concludere la corsa. Dopo la prima interruzione bellica le successive edizioni del Giro d'Italia sono state caratterizzate dai duelli tra: Gaetano Belloni (l'eterno secondo), Giovanni Brunero e Costante Girardengo. La sua storia ha ispirato Francesco De Gregori che ha scritto una canzone ed è stata realizzata pure una fiction televisiva, relative alla sua amicizia con il bandito Sante Pollastri. Un bel giorno però da Cittiglio (VA) è arrivato Alfredo Binda, che avrebbe fatto sue 5 edizioni della corsa rosa (1925, 1927, 1928, 1929, 1933). Lo stesso Binda è passato alla storia come l'unico corridore ad essere stato pagato dagli organizzatori per non partecipare al Giro d'Italia, causa la sua manifesta superiorità. L'evento si è verificato prima che prendesse il via l'edizione del 1930. Binda è il recordman dei successi di tappa nella stessa annata di corsa con 12 su 15 ottenuti nel 1927 e per numero di successi parziali consecutivi con 8 nel 1929.

Tra il 1989 e il 2003 Re Leone Mario Cipollini ha vinto ben 42 arrivi di giornata, detenendo tuttora il primato in questa classifica. Francesco Camusso è entrato nella storia invece per aver conquistato nel 1931 la prima edizione in cui è stata messa in palio la maglia rosa. Dopo le vittorie della Locomotiva Umana Learco Guerra e di Singapore Vasco Bergamaschi è arrivata la cosiddetta età dell'oro del ciclismo, caratterizzata dalla rivalità tra Gino Bartali e Fausto Coppi. Quest'ultima ha diviso l'Italia e al tempo stesso l'ha pure aiutata a risollevarsi dopo le ferite della guerra. Bartali e Coppi hanno avuto entrambi un fratello corridore, rispettivamente Giulio e Serse scomparsi prematuramente. Il campione toscano ha ispirato la canzone di Paolo Conte e la fiction televisiva interpretata da Pierfrancesco Favino, facendo suo il Giro 3 volte (1936, 1937, 1946). Coppi è stato raccontato in una serie per il piccolo schermo interpretata da Sergio Castellitto, conquistando la corsa rosa 5 volte (1940, 1947, 1949, 1952, 1953). Fiorenzo Magni in 2 occasioni ha saputo approfittare delle poche briciole lasciate dai rivali.

Il primo straniero nella storia a vincere il Giro d'Italia è stato lo svizzero Hugo Koblet nel 1950. Lo ha imitato nel 1954 il connazionale Carlo Clerici, approfittando della tattica rinunciataria dei campioni e di una fuga bidone. Altri stranieri ad imporsi tra la fine degli anni 50 e la prima metà dei 60 sono stati il lussemburghese Charly Gaul (1956, 1959) e il francese Jacques Anquetil (1960, 1964). A cavallo tra la seconda metà degli anni 60 e la prima metà degli anni 70 c'è stata la rivalità tra il postino di Sedrina Felice Gimondi e il Cannibale Eddy Merckx. Quest'ultima ha ispirato la canzone di Enrico Ruggeri, che è stata sigla Rai della corsa rosa. Il bergamasco si è aggiudicato 3 volte il Giro d'Italia (1967, 1969, 1976). Il belga detiene il record di giorni in maglia rosa con 77 e si è aggiudicato la corsa 5 volte (1968, 1970, 1972, 1973, 1974). Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 il Giro d'Italia è stato caratterizzato dalla rivalità tra Giuseppe Saronni e Francesco Moser. Dalla Francia è arrivato il bretone Bernard Hinault capace di importsi nella corsa rosa 3 volte (1980, 1982 e 1985).

Il primo e unico irlandese a vincere il Giro è stato Stephen Roche nel 1987. L'anno successivo è stata la volta del primo e unico corridore Usa Andrew Hampsten, nell'edizione caratterizzata dalla bufera di neve sul Gavia, un evento paragonabile a quello del Monte Bondone nel 1956. Dal 1992 al 1996 c'è stata la cossiddetta era straniera, dove si sono imposti: Miguel Indurain (1992, 1993), Eugheni Berzin nel 1994, Tony Rominger nel 1995 e Pavel Tonkov nel 1996. Poi è stata la volta di: Gotti, Pantani, Garzelli, Simoni, Cunego, del Falco Bergamasco Savoldelli. Arriviamo agli anni più recenti con: Basso, Di Luca, il motorino di Orel Denis Menchov, Alberto Contador (successo poi cancellato per il caso doping). Nel 2012 ha vinto il primo canadese Ryder Hesjedal a sorpresa. Nel 2013 ha prevalso Vincenzo Nibali, lo squalo dello Stretto e lo scorso anno il primo colombiano Nairo Quintana. Chi prevarrà nell'edizione 98?