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Giro d'Italia, quinta tappa: il primo giudice è l'Abetone

Arrivo in quota nella quinta tappa della corsa in rosa, scontro tra big sull'Abetone.

Giro d'Italia, quinta tappa: il primo giudice è l'Abetone
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Di Johnathan Scaffardi

Il Giro d'Italia saluta la Liguria e si avvia verso la Toscana, presentando alla carovana il primo arrivo in quota. 152 km, da La Spezia fino all'Abetone, due Gpm, il primo posto al km 57, Foce Carpinelli, il secondo come arrivo di tappa.

L'Abetone non presenta pendenze estreme, ma l'ascesa di 17 km può far male, soprattutto perché giunge dopo due tappe corse a grande velocità. La fatica di ieri, nelle gambe, può causare controprestazioni quest'oggi.

L'assolo di Formolo, seguito dalla prima sparata di Aru, con a ruota Contador e Porte, è l'antipasto di qualcosa di succulento. L'Astana punta a forzare la corsa, la Tinkoff, fin qui padrona, non si è mossa benissimo, il Team Sky resta nell'ombra. Le dinamiche sono in divenire e l'Abetone non può di certo determinare il prossimo vincitore del Giro, ma può fornire sentenze chiare su chi il Giro non può vincerlo.

Rigoberto Uran, staccato ieri, deve rispondere, dimostrando di poter tenere la ruota dei migliori. Difficile ipotizzare distacchi pesanti, perché l'ascesa conclusiva, isolata, non può creare selezione da subito. Tra il primo Gpm e l'ultimo, diversi chilometri agevoli, utili per tirare il fiato e controllare gli attaccanti di giornata.

La sensazione è che qualcuno possa far saltare il banco, o almeno testare la forma dei rivali. Aru deve sfruttare ogni anfratto per recuperare secondi in vista della crono, interminabile, e questo è garanzia di spettacolo.

Il percorso: