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Giro d'Italia, undicesima tappa: capolavoro di Zakarin, Contador controlla

Il russo della Katusha stacca i compagni di fuga e conquista il traguardo di Imola. Contador, in rosa, mostra il petto sull'ultima ascesa.

Giro d'Italia, undicesima tappa: capolavoro di Zakarin, Contador controlla
Giro d'Italia, undicesima tappa:
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Di Johnathan Scaffardi

Il volo di Ilnur Zakarin, gigante della montagna. Un allungo, salendo le rampe di Tre Monti, un colpo di pedale che sorprende Hesjedal e distrugge le ambizioni dei compagni di fuga. L'ex vincitore del Giro ha gamba per rispondere, ma aspetta un segnale da Pellizotti, Rosa, Betancur, Intxausti. Nessuno ha le energie per replicare e quando Hesjedal volge in avanti lo sguardo, Zakarin è ormai lontano, sfumato.

Piegato con la schiena sulla bici nel massimo sforzo, poi in discesa, a tutta, sfidando la pioggia, l'asfalto umido, fin sul traguardo. Betancur è il primo dei battuti, vince la volata del gruppetto, precedendo Pellizotti.

Il gruppo, anticipato da un Gilbert deludente, giunge poco dopo. Davanti l'Orica di Matthews e Gerrans, soprattutto Contador. La frecciata inferta dal Pistolero ai rivali prima del Gpm è un segnale, la maglia rosa ha in mano la corsa. Aru è pronto a rispondere, ma Contador è il padrone. Si porta in testa e tira, conducendo il gruppo in discesa, limitando i rischi.

Si salva Uran, dopo una fastidiosa caduta a 14 km dall'arrivo, Porte resta al coperto.

L'inizio di tappa non riserva grossi scossoni, l'avvicinamento del primo Gpm, Passo del Trebbio, scatena i corridori. Intxausti è il primo a uscire dal gruppo, con Zakarin, Rosa e Kruijswijk. Lo scalatore della Movistar punta a cogliere preziosi punti per la maglia azzurra. Scoppia la corsa e il gruppo si fraziona in diversa tronconi, in dieci si avvantaggiano sul plotone - nomi importanti, come Pellizotti e Betancur, ad aggiungersi ai fuoriusciti della prima ora - mentre la BMC evidenzia la volontà di mantenere le redini della corsa.

Astana e Sky, costrette agli straordinari, lottano per portare avanti Aru e Porte, Gilbert schiera la squadra, il vantaggio crolla e scende sotto al minuto ai meno 40. Sembra finita, ma Intxausti rilancia e dietro la BMC sceglie di spostarsi. Kung fornisce un saggio di classe, parte in progressione salutando la compagnia, ma la rincorsa solitaria si spegne e lo svizzero è ripreso, insieme a Montaguti e Rutkiewicz (prima la resa di Fernandez). 

L'Orica entra in scena, ma davanti mantengono oltre un minuto di margine, Zakarin scappa, gli avversari si guardano, è il colpo del giorno, è la firma di un campione. Dietro, un altro campione, pone la mano sulla corsa, Alberto Contador in rosa, ancora.