Si riparte da Imola, due le istantanee che accompagnano il Giro: la classe di Ilnur Zakarin, la forza di Alberto Contador. L'assolo del russo nel circuito finale è un colpo di talento e coraggio, lo scatto di Alberto è il "punto" del leader, oltre i numeri della classifica. La spalla migliora e Contador "assaggia" i rivali, mentre la carovana si lancia nella seconda parte della corsa in rosa.

Quest'oggi, 190 km, da Imola a Vicenza. Il percorso si fraziona in due parti, la prima totalmente pianeggiante, 130 km privi di qualunque difficoltà, la seconda nervosa, condita da 3 Gpm, chiusa da uno strappo che porta al traguardo.

La prima ascesa al km 136, Castelnuovo, più impegnativa la seconda chiamata, Crosara, con punte che sfiorano il 18%, si chiude, come detto, sul Monte Berico, una rasoiata lunga 900 metri, un trampolino per finisseur o scalatori dotati di una fiammata improvvisa.

Aru, ieri in leggera difficoltà viste le condizioni meteo, può scalfire la sicurezza di Contador, ma dopo le trenate della BMC, l'attesa è soprattutto per Philippe Gilbert, fin qui in ombra.

Una sorta di tappa intermedia quindi, tra pianura e montagna, una giornata da interpretare con la giusta attenzione, per non rischiare di vanificare quanto di buono fatto fin qui.

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Johnathan Scaffardi
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