Philippe Gilbert, sotto la pioggia, le braccia aperte a raccogliere l'applauso del pubblico presente, il volto scalfito dal maltempo e dalla fatica, un sorriso a cancellare le delusioni recenti. La BMC sceglie Monte Berico per rilanciare il campione belga, un forcing feroce per ricucire la corsa, chiudendo il buco da Pellizzotti, uscito sull'ascesa verso Perarolo, e Kangert, rientrato nella successiva discesa.

Decidono, come da previsione, i 1000 metri finali, uno strappo secco, 400 metri a chiudere, dritti, infiniti, duri. Gilbert "mangia" Kangert, ormai solo, dietro l'Astana si sfalda, Aru viene sbattuto indietro dalla strada e da una condizione meno scintillante, rispetto all'inizio della corsa in rosa, Contador emerge nella sua grandezza. Il n.1 si porta alle spalle di Gilbert, comanda il gruppo, soffre anche lui, digrigna i denti, ma esce ingigantito dalla battaglia in quota. Porte e Uran lasciano 3 secondi, Aru, stuzzicato già in vetta al Crosara, 8. Il Pistolero guadagna 6 secondi di abbuono e sul capitano dell'Astana ne ha ora 17, in vista della crono e di Madonna di Campiglio.

A completare il podio di giornata, Diego Ulissi, caparbio. Fora nel momento peggiore, quando la corsa si accende, insegue per 50 km, si aggancia ai migliori e sprinta. Un terzo posto amaro, ma di classe.

Più delle salite, può la pioggia. La battaglia infuria tra Castelnuovo e Crosara, un'infida e tecnica discesa spezza il plotone, la fuga iniziale di 5 uomini - Gretsch, Apollonio, Barbin, Elissonde, Van der Lijke - chiude anticipatamente l'avventura, la Tinkoff prende il comando delle operazioni. Vervaeke e Zilioli puntano a sorprendere, la maglia rosa è sempre lì, davanti, nelle prime posizioni. Nessun rischio per Contador, la sensazione di un controllo assoluto. Kreuziger e Rogers scortano lo spagnolo, l'Astana si porta al comando solo nei chilometri conclusivi. Una bella azione avviata da Pellizotti e rinvigorita da Kangert anima il finale, ma la BMC è in missione, dopo il flop di ieri.

Monte Berico è un abito cucito a misura per Philippe Gilbert, la progressione è da fuoriclasse, un fuoriclasse di ritorno. Dietro un ghigno in rosa, c'è Contador.