Dopo l'arrivo in quota di ieri a Madonna di Campiglio, Alberto Contador si appresta a vivere il secondo giorno di riposo della corsa rosa con il simbolo del primato sulle spalle. Nei grandi giri è di regola la terza settimana a fare la differenza, con tappe di montagna ravvicinate, ma in questa edizione del Giro d'Italia solo una giornata storta di Contador potrebbe coincidere con un cambio al vertice della classifica generale. Lo spagnolo ha dimostrato di essere il più forte in salita, e ha fatto la differenza nella lunghissima cronometro di Valdobbiadene, in cui ha inflitto distacchi pesantissimi a tutti i suoi avversari. Fuori Uran e Porte, il solo Fabio Aru sembra poter tener vivo l'interesse della corsa, fortemente condizionato dalla scelta degli organizzatori di disegnare due settimane con tappe "mosse" ma senza salite per scalatori puri, e con una cronometro monstre che nemmeno al Tour avrebbero avuto il coraggio di proporre.

I tapponi di montagna sono riservati a quest'ultima settimana, in cui sono previste tre giornate con arrivi in quota, una tappa di media difficoltà e due arrivi per velocisti, tra cui la passerella finale a Milano. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio cosa ci aspetta in questo finale di Giro, provando a immaginare cosa succederà.

Martedì 26 maggio, Pinzolo-Aprica (174 km). E' il secondo tappone dolomitico del Giro, dopo quello con arrivo a Madonna di Campiglio. Cinque i Gpm in programma, tra cui il passo del Tonale (di seconda categoria), il Mortirolo (prima categoria) e la scalata dell'Aprica da fare due volte, la seconda con arrivo di tappa. La corsa si deciderà verosimilmente sul passo del Mortirolo, salita di 11,8 km con una pendenza media del 10,9% con punte fino al 18%. Chi vorrà attaccare dovrà farlo qui, perchè la successiva salita che porta all'Aprica è molto pedalabile, con una pendenza media del 3,5%.

Mercoledì 27 maggio, Tirano-Lugano (134 km). Si sconfina in Svizzera, con arrivo a Lugano. Percorso breve, senza difficoltà altimetriche. Tappa per velocisti o, più probabilmente, adatta a una fuga da lontano, con le squadre degli sprinter che difficilmente si daranno troppo da fare per controllare la corsa.

Giovedì 28 maggio, Melide-Verbania (170 km). Si torna in Italia con una tappa adatta ad imboscate. L'unico Gpm, il Monte Ologno, 11 km di salita con una pendenza media del 9,8% (prima categoria) è situato a una trentina di km dal traguardo. Difficile immaginare che si muovano gli uomini di classifica in una tappa adatta piuttosto a chi volesse riscattarsi dopo un Giro deludente.

Venerdì 29 maggio, Gravellona Toce-Cervinia (236 km). Dopo i primi 150 km senza difficoltà altimetriche, la tappa prevede tre Gpm di prima categoria in rapida successione: il Saint-Barthelemy (16,5 km al 6,7% di media), il Col de Saint-Pantaleon (16,5 km al 7,2%) e l'erta finale che conduce a Cervinia (19,2 km al 5%). Difficile fare la differenza sull'ultimo Gpm, la corsa potrebbe accendersi già sul Saint-Pantaleon.

Sabato 30 maggio, Saint Vincent-Sestriere (199 km). E' l'ultima occasione per chi vuole migliorare la propria posizione in classifica generale, con l'attesissimo e durissimo Colle delle Finestre, la cui salita supera i 18 km (gli ultimi 8 in sterrato) con pendenze sempre intorno al 10%, prima dei 10 km di scalata per l'arrivo al Sestriere, di media difficoltà con una pendenza di poco superiore al 5%. Tappa simile a quella del Mortirolo, con la salita più dura posta a 25 km dal traguardo, e con un ultimo Gpm pedalabile.

Domenica 31 maggio, Torino-Milano (178 km). E' la passerella finale, con arrivo per le ruote veloci del gruppo, e con la celebrazione del vincitore dell'edizione 2015 della corsa rosa.