Sudore, fatica, ma anche gioia e soddisfazione. Le due facce della medaglia dell'ultima tappa di montagna del Giro d'Italia immortalano il sorriso di Fabio Aru, campione sardo che trionfa per la seconda tappa consecutiva al Sestriere, ed il pugno di Alberto Contador, che trionfa al termine di una tappa che entrerà di diritto negli annali del Giro.

Lo sfondo è quello ideale, del Colle delle Finestre, tanto atteso e soprattutto temuto da tutti, tranne che da Alberto Contador. Alla vigilia tutti si aspettavano il graffio del pistolero, che per la prima ed unica volta nell'arco delle tre settimane italiane, ha tradito le attese ed è crollato davanti all'asfalto sterrato della Cima Coppi. Tuttavia, nonostante le difficoltà, la crisi e la paura di essere rimasto da solo con il vantaggio, seppur cospicuo, che si assottigliava, Contador ha gestito le sue residue energie e da campione totale quale è, ha contenuto lo svantaggio ed è andato su del suo passo, necessario al Sestriere per esultare e tenere ancora salda sulle sue spalle la maglia rosa. Un'ennesima impresa, in solitaria, che testimonia il valore del pistolero, abbandonato ancora una volta dalla sua squadra.

Chi non ha deluso è Mikel Landa, indomito, strepitoso, autore di una sgasata quando alla vetta mancavano ancora molti chilometri. Uno scatto strabiliante per potenza e facilità con la quale ha fatto il vuoto, lasciando dietro sia Contador che Aru: il primo ha provato per 10 metri a seguirlo, mentre il sardo si accodava alla ruota più sicura di Hesjedal e di un ritrovato Rigoberto Uran.

Il vantaggio di Landa è salito, in vetta al Gpm della Cima Coppi, fino al minuto e mezzo, senza però fare intravedere ai rivali dell'Astana la possibilità concreta di ricucire definitivamente lo strappo con la maglia rosa (6' per Landa, 4' per Aru). Quando i fuggitivi giunti alle pendici dell'ultima salita del Sestriere si sono accorti dell'impossibilità di strappare dalle mani dello spagnolo il trono, Landa ha rallentato in attesa del suo capitano, prima di trascinarlo per le rampe molto più agevoli del Sestriere.

A 3 chilometri dal traguardo l'allungo decisivo di Aru, capace di lasciare sul posto gli altri quattro compagni di fuga (Hesjedal, Uran, Landa e Kruijswijk). L'unico a resistere, anche se per pochissimi metri, è stato Rigoberto Uran, finalmente vivo nelle ultime due tappe dopo un giro in sordina. Tuttavia, anche il cuore e la voglia di portare a casa una meritata e sofferta tappa, non sono bastati a fargli tenere il passo di uno scatenato Aru, che non si è più guardato alle spalle prima di sprigionare, per la seconda volta di fila, tutta la sua gioia sul traguardo.

Il Giro si chiude nel migliore dei modi, con uno scenario davvero unico ed inimitabile. Il Colle delle Finestre incorona Fabio Aru e Mikel Landa, autori di una prova maiuscola, e consacra un campione assoluto come Alberto Contador, prima della passerella finale a Milano.