Vincenzo Nibali sulle strade d'Italia, la maglia gialla corre verso il Tour con un carico di dubbi e paure. L'avvicinamento alla Grand Boucle non è di certo entusiasmante, un Nibali a fase alterne, coraggioso al Delfinato, ma respinto da Chris Froome e dalla strada. Il siciliano si dichiara tranquillo, non da peso a risultati e sconfitte, un ciclista vive di sensazioni, in un rapporto intimo con la strada, con la fatica. 

219 km da percorrere quest'oggi, da Legnano alla Basilica di Superga, un finale in quota, adatto a Nibali e a scalatori dotati di buona gamba. Due ascese ravvicinate, lungo le stesse rampe, con pendenze superiori al 9% e punte attorno al 14%. Una ripida discesa separa le difficoltà poste sul cammino del plotone e può essere il trampolino di lancio per chi non vuole attendere i 5 km conclusivi. 

Nibali, campione uscente, cerca la riconferma, ma non mancano avversari di rilievo. Diego Ulissi, di nuovo sugli scudi al Giro, sogna il colpo di coda, come Domenico Pozzovivo, a terra nella corsa in rosa, ma di nuovo pimpante in salita al Tour de Suisse. Non mancano vecchi leoni, da Rebellin a Pellizotti, come campioni in divenire, Formolo su tutti.     

196 km d'attesa, su un percorso pianeggiante, poi i fuochi d'artificio finali, quando la strada sale esplode la bagarre, la maglia tricolore è in vetta alla Basilica di Superga.