L'unica cronometro individuale dell'edizione 2015 assegna la prima maglia gialla. Il Tour parte da Utrecht, Paesi Bassi, per confluire dopo alcune tappe in terra francese. Un assaggio al Nord, sui Muri che hanno costruito la leggenda delle classiche, prima di tornare in suolo amico per la caccia al simbolo del primato. I primi chilometri contro il tempo sono in realtà facili, poco più di un prologo, per eleggere il primo leader della generale. 

13.8 km, Utrecht - Utrecht, su un percorso adatto a specialisti del format. La prova richiede però particolare attenzione, perchè i numerosi curvoni posti lungo il tracciato costringono i protagonisti a rilanciare con frequenza l'azione. Difficile mantenere una velocità elevata per lunghi tratti, occhio quindi ad alcune possibili sorprese di giornata. 

Gara nella gara, da una parte gli uomini di classifica, costretti a confrontarsi su un campo poco amato, dall'altra i papabili per il successo di tappa. Froome è, a cronometro, il più forte dei quattro, Contador si difende con classe - al Giro una spallata verso il successo proprio nell'interminabile crono - Nibali può limitare i danni, Quintana deve salvarsi. Il chilometraggio ridotto presuppone selezione minima, ma già alla prima tappa si possono incrinare certezze altrui.

Tony Martin è da anni il numero uno contro il tempo, ma gli avversari sono di prima fascia, da Dennis a Dumoulin, fino a Cancellara. La locomotiva di Berna è all'ultimo giro di valzer al Tour e vuol lasciare un segno tangibile. L'Italia si affida a Malori, fresco campione nazionale e in grado in passato di scalfire colossi di fama mondiale. 

Un assaggio, un primo confronto con la strada, prima di intraprendere, dalla terza uscita - finale sul Muro di Huy - il lungo viaggio verso i Campi Elisi.