E alla fine, dopo giorni di sospetti, illazioni e polemiche, Chris Froome non ha resistito più. Tutta la tensione accumulata durante questo Tour de France è venuta a galla immediatamente dopo l'arrivo di Mende, dove il britannico ha dato ancora una volta prova della sua leadership, rispondendo agli scatti di Nairo Quintana, e guadagnando altri secondi su Contador e Van Garderen.

Ai microfoni dei cronisti assiepati sotto il palco della Grand Boucle Froome ha raccontato di un episodio spiacevole e inaccettabile avvenuto durante la corsa di oggi: "Eravamo a una cinquantina di chilometri dalla conclusione quando alcuni spettatori presenti sul percorso hanno cominciato ad urlarmi contro dandomi del dopato. Uno mi ha addirittura gettato dell'urina addosso. Tutto ciò è assurdo e irrispettoso. Lavoro tutto l'anno per essere qui e non credo di meritare questo trattamento. Sono disgustato. So che si tratta di una minoranza e che il popolo del ciclismo è fantastico, ma gli spettatori dovrebbero solo applaudire e godersi la corsa. I media sono stati poco professionali nell'affrontare l'argomento doping accostandolo al mio nome. Ed ecco qual è il risultato. Credo sia questo il motivo che ha portato al verificarsi dell'episodio di oggi". Il riferimento della maglia gialla è probabilmente alla risonanza che è stata data ad alcune illazioni sulle sue eccezionali prestazioni in salita, con un parallelo con Lance Armstrong ovviamente non gradito dal team Sky.

Quanto alla tappa odierna il leader della corsa si dice soddisfatto del suo rendimento: "Innanzitutto voglio fare i complimenti alla MTN Qhubeka, è una vittoria fantastica per un team che partecipa al Tour grazie a una wild card. E' davvero un bellissimo modo per festeggiare il Mandela Day ed è una grande vittoria per l'Africa e la Gran Bretagna. Sull'ultima salita Quintana è andato molto forte, sapevo che avrei dovuto raggiungerlo prima della vetta. Qui al Tour ogni secondo può essere decisivo, perciò ho fatto la volata per guadagnare ancora qualcosa su tutti i miei avversari. La squadra mi sta supportando alla grande, mi hanno scortato sino ai piedi dell'ascesa finale. Geraint (Thomas, ndr) sta facendo un lavoro incredibile, meriterebbe una vittoria di tappa.

Sempre poco loquace l'enigmatico Nairo Quintana di questa edizione della Grand Boucle: "Mi sento sempre meglio - dichiara il colombiano - oggi volevo vedere come stavano gli altri, e ho capito che possiamo ancora lottare per la maglia gialla. A volte salite brevi ma dure possono fare più danni dei tapponi alpini o pirenaici. Contador e Van Garderen hanno perso qualche secondo ma sono ancora lì. Le Alpi saranno decisive, il mio obiettivo rimane il primo posto". Entusiasta invece il vincitore di Mende Stephen Cummings: "Non riesco ancora a credere di aver vinto una tappa del Tour de France. La FdJ ha lavorato tutto il giorno per Pinot, così io non ho speso molte energie nella fuga. Sull'ultima salita ho provato a dare tutto ciò che avevo nel finale. Appena ho visto che stavo per riprendere Pinot e Bardet ho accelerato e nel tratto di pianura li ho levati di ruota. Sono davvero felice".