Bourg de Péage - Gap, un antipasto prima delle fatiche alpine. Il Tour si avvicina al gran ballo finale e, prima del giorno di riposo, raggiunge Gap, dopo 201 km che portano in dote insidie e trappole tipiche della corsa in giallo.

Chris Froome mantiene il controllo assoluto della corsa, ma, come a Mende, deve guardarsi dai rivali. Cresce la condizione di Quintana, ben supportato da Valverde, Contador e Nibali studiano un piano di riscatto e per la prima volta la formazione in nero appare perforabile. Dopo l'ottimo inizio, Thomas e Porte accusano un pizzico di stanchezza e Froome deve disimpegnarsi in prima persona. L'arrivo a Gap è occasione propizia per stuzzicare il britannico, perché il traguardo non è posto in quota, bensì al termine di una ripida discesa.

Ad anticipare la picchiata verso l'arrivo, il Col de Manse. Ascesa di seconda categoria, 9 km di lunghezza, poco meno del 6% la pendenza media. Chi vuol scalfire il dominio di Froome, deve lanciarsi prima del Gpm, per scollinare con secondi preziosi da difendere fino a Gap.

La prima parte di corsa è tutto sommato agevole. Lentamente la strada inizia a salire verso il traguardo volante di Die, km 86,5, prima del primo Gpm di giornata, posto al km 130. Il Col de Cabre misura 9 km con pendenza media del 5%.

Terminata la prima difficoltà si procede verso Gap, su un percorso nervoso, al km 177 la strada volge all'insù ed inizia il citato Col de Manse.

Dopo il riposo, da mercoledì le Alpi e l'inizio è subito di straordinaria intensità. Cinque Gpm, su tutti il Col d'Allos, con arrivo a Pra Loup.