Lo spagnolo Ruben Plaza Molina della Lampre-Merida si aggiudica la sedicesima tappa del Tour de France 2015, scattando sull'ultima salita del Col de Manse e resistendo al recupero furioso in discesa di Peter Sagan. Altro secondo posto per lo slovacco, l'ennesimo di questa edizione della Grand Boucle, una vera e propria beffa per un corridore che è sembrato essere nel corso di tutta la frazione odierna il più forte tra i fuggitivi e che deve rimproverarsi di aver lasciato troppo spazio all'esperto Plaza.

La Bourg-de-Peage - Gap, 201 km di lunghezza tra le strade del Delfinato, ha visto il gruppo maglia gialla procedere a ritmo blando (al traguardo saranno oltre 18 i minuti di ritardo dal vincitore) e lasciare andare la fuga di giornata, composta da ventitrè corridori, tra cui Matteo Trentin, Peter Sagan, Marco Haller, Adam Hansen, Thomas Voeckler, Cristoph Riblon, Simon Gesckhe, Ruben Plaza, Edwald Boasson Hagen e Thomas De Gendt. La corsa si accende nella discesa del Col de Cabre, gran premio della montagna di seconda categoria, ad una cinquantina di chilometri dal traguardo di Gap. Dopo Sagan è l'australiano Adam Hansen a provare l'allungo solitario, seguito poco più tardi dall'austriaco Haller. I due, ottimi passisti ma non grandi scalatori, arrivano ad accumulare un vantaggio di circa un minuto sugli altri membri della fuga, prima di essere ripresi sull'ascesa finale del Col de Manse, Gpm di 8.9 km di lunghezza con una pendenza media 5.6%. Sulle prime rampe della salita è Riblon ad attaccare, seguito da Geschke. Ma Sagan non ci sta e rientra su entrambi, con a ruota il resto dei fuggitivi. Lo scatto decisivo è di Ruben Plaza Molina, cui lo slovacco non risponde immediatamente, impegnato a tenere un ritmo costante nell'affrontare l'erta finale.

Lo spagnolo scollina con quasi un minuto di vantaggio sul gruppetto della maglia verde, completato da Riblon, Pantano, Jungels e De Gendt, riuscendo poi a tenere testa nella picchiata verso Gap alla solita discesa con effetti speciali di Sagan. Per il 35enne Molina la gioia di vincere una tappa in solitario al Tour de France, per lo slovacco ennesima delusione, con il posto d'onore che ha il sapore amaro della beffa.

Sul Col de Manse si accende finalmente anche la corsa del gruppo maglia gialla. Alberto Contador mette i suoi gregari a tirare, provocando una netta selezione, con Pinot, Gallopin, Mollema e Rolland che non riescono a tenere le ruote del plotoncino dei migliori. Finito il lavoro degli uomini Saxo-Tinkoff, è Michele Scarponi, dopo un breve conciliabolo con Vincenzo Nibali ad incaricarsi di fare l'andatura. A tre chilometri dalla vetta Contador scatta, ma il suo allungo non produce gli effetti sperati. Quintana, Valverde, Froome, Van Garderen e lo stesso Nibali lo seguono con facilità. Quando è Bardet ad accelerare, il corridore siciliano dell'Astana attacca in contropiede, riuscendo a guadagnare una quindicina di secondi al traguardo del gran premio della montagna. 

Nella discesa verso Gap Valverde tira il gruppo della maglia gialla, senza tuttavia riuscire a riprendere l'azzurro. Intanto Geraint Thomas, compagno di squadra di Froome, subisce il tamponamento del francese Barguil, finendo senza conseguenze sulla sterpaglia oltre il guard-rail. Sulla linea d'arrivo Nibali guadagna ventotto secondi sul gruppo dei migliori, ed è ora ottavo a 7'49" dal britannico del team Sky. Invariati gli altri distacchi con Quintana secondo 3'10", Van Garderen terzo a 3'32", Valverde quarto a 4'02" e Contador quinto a 4'23". Domani secondo e ultimo giorno di riposo per la carovana del Tour de France, con le Alpi ad attendere i corridori da mercoledì in poi.