Romain Bardet pedala leggero, scorre via, spianando prima l'immenso Glandon, poi i tornanti di Montvernier, nel mezzo si getta in discesa, disegna curve al limite, perché più in là c'è un sogno. Lui giovane di Francia, assurto al paradiso dei fuoriclasse lo scorso anno, nel Tour di Vincenzo Nibali e della rinascita transalpina, sceglie una giornata alpina per spazzare via le nubi pirenaiche e colorare la corsa in giallo con un sorriso d'emozione. Le mani stringono forte la testa protetta dal casco, sul traguardo. A Saint Jean de Maurienne è l'ora di Bardet, dopo tante batoste, tentativi svaniti, duelli di casa con l'altro idolo Pinot.

Bardet e la montagna, Bardet solo, dietro, in caccia, i vecchi compagni di una fuga partita molto prima. Il Gpm più importante è di Romain, sua è la discesa, sua l'ultima ascesa. Al traguardo mancano 10 km, ma il pubblico assiepato a bordostrada è lì per Bardet, il figlio prediletto. Si affanna Guatier, Rolland resta a ruota, ci provano Jungels, Anacona e Fuglsang, non basta. Vince di cuore Romain Bardet, vince di classe Romain Bardet.

Chris Froome saluta la seconda giornata alpina senza cedere il passo. La corsa, tra i grandi, si accende sul Glandon, quando Alberto Contador esce dal gruppo. É un attacco vero, la pedalata è dura, perché la condizione non è eccezionale, il coraggio è invece da prim'attore. Si crea il vuoto, Alberto balza su un terzetto capitanato da Gesink, guadagna una quarantina di secondi. Quintana guarda Valverde, poi rientra nei ranghi, vince la paura. Nibali perde l'attimo, scatta dopo, ma è tardi, perché arrivano ai piedi della montagna anche Nairo, Alejandro e Froome. C'è anche Thomas, un gigante. In discesa, Contador si arrende al rientro del gruppetto Froome. Sono i 18 tornanti successivi a restituire linfa alla corsa. Majka davanti, ancora Contador! Nibali spara l'ultima cartuccia al tramonto della salita, il finale è in passerella. Froome è il padrone, si gioca per le posizioni di rincalzo, la via sicura del silenzio, senza il colpo di teatro che piace e serve per stravolgere la corsa. Contador è solo, chiama possibili alleanze, ma sulla strada del Tour manca il coraggio.

L'ordine d'arrivo:

La classifica generale: