"The Shark is back in business", titola l'edizione versione inglese del sito ufficiale del Tour de France. Sì, lo Squalo è tornato al lavoro, con le gambe dei giorni migliori, e ha vinto il tappone alpino con arrivo a La Toussuire, inscenando un attacco da lontano, a oltre 50 km dal traguardo. E' sul Col de la Croix de Fer che Vincenzo Nibali scatta dal gruppo dei migliori, poco dopo un problema meccanico subito dalla maglia gialla Chris Froome. Fantastica l'azione solitaria del messinese, che raggiunge e stacca Pierre Rolland prima di involarsi sull'ultima ascesa di prima categoria.

E' il penultimo tappone tra le montagne delle Alpi la diciannovesima frazione del Tour de France 2015, da Saint-Jean de Maurienne a La Toussuire, 138 km con quattro gran premi della montagna, tra cui il terribile Hors Categorie della Croix de Fer, 22.4 km a oltre il 6% di pendenza media. E' proprio sulla salita più dura di giornata che Nibali costruisce il suo capolavoro, scattando a pochi chilometri dalla vetta: stavolta si tratta di un allungo deciso, che non ammette repliche, neanche da parte del solito Valverde in versione stopper di questa edizione della Grand Boucle. La maglia gialla Chris Froome lascia fare, anche perchè il suo uomo più fidato, il gallese Geraint Thomas incappa in una giornata nera, giungendo all'arrivo con oltre 20 minuti di distacco. Lo Squalo dello Stretto si lancia dunque all'inseguimento del francese Rolland, unico superstite dei tentativi di fuga di inizio tappa.

Allo scollinamento della Croce di Ferro Nibali è a poco più di un minuto dal transalpino dell'Europcar, mentre da dietro è la Movistar di Quintana e Valverde a provare a contenerne la furia. Sulla successiva salita del Col du Mollard, seconda categoria di 5.8 km al 6.8% di media, l'azzurro raggiunge Rolland, arrivando ad accumulare oltre due minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori, tirato sempre da Herrada. Il duo di testa si lancia dunque in discesa senza prendere troppi rischi, anche perchè ci sono energie da conservare per l'ultima asperità che porta in vetta a La Toussuire, con Bardet che prova un'altra picchiata delle sue ma viene frenato da un problema al cambio, finendo poi per dover cambiare bicicletta. Gli inseguitori provano a organizzarsi, con Froome affiancato dal solo olandese Poels, laddove Gesink cerca di difendere il suo piazzamento nella generale facendo lavorare il compagno di squadra Kruijswijk.

Ma il vero capolavoro Nibali lo compie salendo verso il traguardo di La Toussuire: si sbarazza immediatamente di Rolland e tiene poi un ritmo costante su una salita mediamente pedalabile, che presenta però alcuni tratti in doppia cifra di pendenza. Finalmente pare svegliarsi anche Alberto Contador, ma la sua mossa di mettere a tirare l'esausto polacco Rafal Majka non produce dividendi: è infatti il colombiano Quintana, secondo nella generale, a scattare a pochi chilometri dall'arrivo. La maglia gialla non riesce subito a riportarsi sotto come d'abitudine, ma leva di ruota con facilità il duo spagnolo Valverde-Contador (male il vincitore del Giro d'Italia), provando a recuperare a ritmo di frullate sul suo avversario principale. Nibali non si guarda mai indietro e va a trionfare di rabbia e orgoglio in una tappa che gli appassionati di ciclismo - non solo italiani - ricorderanno a lungo. Quintana giunge all'arrivo con 44" di ritardo (notevole la sua progressione) mentre un Froome apparso in difficoltà chiude a 1'14" dal campione italiano. A 2'26" il gruppetto degli sconfitti di giornata, tra cui Valverde, Contadore e Gesink, accompagnati dagli indomiti francesini di queste ultime tappe Pinot e Bardet.

In vista della penultima frazione di domani con arrivo all'Alpe d'Huez, Froome conserva la maglia gialla ma vede ridotto il suo vantaggio su Quintana a 2'38". Quanto mai incerta la lotta per il podio, con Valverde terzo a 5'25", Nibali quarto a 6'44" e Contador quinto a 7'56". Completano la top ten, in ritardo abissale dal britannico del team Sky, Robert Gesink, Mathias Frank, Bauke Mollema, Romain Bardet e Pierre Rolland.