Vestito tutto di giallo, baciato dal tiepido sole che si appresta a scomparire nell’orizzonte, Chis Froome taglia il traguardo dei Campi Elisi. Il vincitore del Tour de France 2015 è lui, Froome, che condivide la sua gioia con i preziosi e fortissimi compagni di squadra della Sky, l’uno al fianco dell’altro, come per formare un muro compatto e incrollabile intorno al proprio capitano. Froome alza le braccia, i suoi compagni fanno lo stesso; si stringono le mani, sorridono, si complimentano a vicenda. Un team vero e solido che ha accompagnato Chris verso il secondo tour della sua carriera.

Il pubblico li applaude, non potrebbe fare altrimenti, ma fino a qualche ora fa, sull’Alpe d’Huez, quando tutto sembrava potersi ribaltare, tutto il mondo era contro il ragazzo nato in Kenya che stava scalando non solo l’Alpe, ma anche tutte le critiche e le accuse che in queste tre settimane lo hanno riguardato. Non ci sono riusciti, gli altri, a far cadere dal piedistallo Froome, che ricorderà questo tardo pomeriggio parigino per tutta la vita, non c’è dubbio.

Qualche centinaia di metri più avanti, invece c’è la corsa vera, con i velocisti che sgomitano tra i sanpietrini viscidi dei campi elisi per aggiudicarsi l’ultima vittoria di tappa di questo giro di Francia. Kristoff si illude, parte, forse in anticipo, sogna la vittoria, ma poi deve inchinarsi una volta in più al signore delle volate, quell’André Greipel che con la vittoria di oggi ha raggiunto il poker. Quattro tappe al Tour de France in sole tre settimane, dall'Olanda a Parigi sempre con il pugno al cielo, sempre con le ruote davanti agli avversari.

All’arrivo è un caos generale. Tutti cercano un’istantanea della maglia gialla; fotografi, giornalisti, televisioni, telecamere e quant’altro. C’è però, anche la gioia di Greipel che quasi in lacrime dedica questa vittoria ai suoi cari: “Questo è il più grande successo della mia carriera” - esordisce Greipel – “Questo è un posto incredibile per vincere una gare ciclistica, è un sogno che diventa realtà. Nessuno potrà togliermi questa gioia e questa soddisfazione, vincere sugli Champs-Elysées mi riempie di orgoglio. E’ una vittoria che dedico alla mia famiglia, li ringrazio così come ringrazio la mia squadra, la Lotto-Soudal. Abbiamo avuto un Tour incredibile. Abbiamo vinto quattro tappe su cinque volate, è questo è merito di tutta la squadra.” Poi Greipel si sposta nel dettaglio della tappa odierna: “Abbiamo preso il controllo della gara negli ultimi chilometri per cercare di andare a recuperare sulla fuga. Poi una volta ripresa la fuga, non volevamo essere davanti troppo presto, così nel caos dell’ultimo chilometro mi sono trovato un po indietro, ma alla fine ho avuto le gambe per rimontare e vincere.” Infine, conclude: “Da quando sono un ciclista professionista, non c'è stato un solo anno in cui non ho visto me un miglioramento. Mi sento ancora giovane, anche se questo Tour de France mi ha fatto tre settimane più vecchio (scherza). Sono in buone condizioni. Sono pronto per nuove sfide in futuro.”

Poi si passa al momento delle premiazioni. Sullo sfondo c’è l’Arc de Trionphe, come sempre vestito a festa per l'occasione. Froome sale sul podio, poi indossa la maglia e ascolta God Save the Queen. Tanta emozione, tanta commozione ma anche tanta felicità. Nonostante il protagonista sia Froome a salire sul palco delle premiazioni sono anche altri corridori.

C’è il piccolo Quintana, che ha solo sfiorato la maglia gialla, ma che può comunque vantare la maglia bianca di miglior giovane. C’è Valverde, sul gradino più basso del podio, anche se nessuno gli desta molta attenzione.

C’è soprattutto Peter Sagan, per il quarto anno consecutivo maglia verde al Tour de France. Davvero un fenomeno, non c’è che dire. Uno di quelli che nascono ogni 30 anni, che con la sua voglia di andare in bicicletta e divertire ha ormai incantato tutti gli appassionati di questo sport. Per il secondo anno di fila non centra il successo di tappa, ma questo è senza dubbio il tour di Sagan, a tratti commovente nella ricerca della vittoria anche in tappe impossibili, ma allo stesso tempo esaltante ogni qual volta la regia lo inquadrasse. C’è ancora Froome che la maglia a pois l’ha vinta, ma la porta solo tra le mani poiché la gialla, gli sta troppo bene, non potrebbe toglierla, non lo farà, forse, nemmeno questa notte.

Poi tanti sorrisi e applausi prima che i protagonisti di questo Tour de France si concedano per un’ultima intervista prima di tornare a casa, dove le rispettive famiglie li aspettano in trepida attesa. Il primo a parlare è Froome: "Volevo così tanto questa foto - esordisce il campione - La maglia gialla ha una lunga storia ed io l'ho sempre rispettata, sono sempre stato orgoglioso ogni giorno che l'ho indossata. E'un onore per me." Poi continua: "E' stato molto lungo per arrivare sin qui in maglia gialla. Quest seconda vittoria è qualcosa di enorme per me! Se mi volto a guardare tutto quello che è successo dopo la partenza in Olanda, ci sono così tante cose che mi vengono in mente... così tanti momenti vissuti con la mia squadra. E' stato molto stressante, ma mi sento meglio ora, perché è questa foto del podio che volevo... la volevo troppo." Infine Froome si congeda: "Tutto questo lavoro ha chiesto molti sacrifici, ma è per questo che mi alzo ogni mattina. Per allenarmi, vado via dalla famiglia e questo mi fa stare male, ma sono convinto che oggi li ho resi orgogliosi di me".

Poi tocca a Nairo Quintana, che fino a ieri ha conteso, ed è stato l'unico in grado di ocntendere la maglia gialla a Chris: "Sono più leader oggi rispetto a due anni fa. Sono felice ed emozionato". E 'il mio secondo podio alla seconda partecipazione . Abbiamo anche vinto la classifica a squadre, che è molto importante per tutto il team." Poi parla dell'emozione provata sul podio: "Il podio è spettacolare . Rispetto a due anni fa, questa volta sono venuto come un unico leader della squadra e questo aggiunge valore al mio successo. Nel 2013, ero in uno stato di shock, non capivo cosa stesse succedendo. Ora sono più maturo. La mia carriera sta andando molto bene."

Infine, troviamo anche la felicità di Sagan, altro protagonista assoluto del Tour 2015: "Ho tutto quello che mi serve per essere felice - esordisce Peter - E 'stato un giro difficile fin dalle prime fasi. La lotta per i punti della maglia verde è stata dura e diversa da quella dello scorso anno". Ho fatto del mio meglio, penso di aver fatto bene". Infine un pensiero per il suo capitano Alberto Contador: "E stata una bella esperienza per fare il Tour con uno come Alberto Contador, lui è un grande campione".

Il Tour de France 2015, dunque è giunto al termine. Oltre al podio formato da Froome, Quintana e Valverde, in quarta posizione si è classificato un tenace Vincenzo Nibali, bravo, bravissimo nell'ultima settimana a rimettere in piedi un giro che sembrava maledetto. Poi c'è Contador, che ha ammesso il suo stato di forma non ottimale dopo il giro, ma che allo stesso tempo ha promesso un suo ritorno al Tour il prossimo anno. Poi tante sorprese con l'Olandese Gesink sesto seguito dal connazionale Mollema settimo. Frank è ottavo, con la coppia francese Bardet, Rolland a chiudere la top ten.